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giovedì 10 ottobre 2013

10 ottobre 2013, Egitto, scoperto frammento di cometa di 28 milioni di anni fà tra i gioielli della mummia di Tutankhamon

E' stato prodotto dall'esplosione di una cometa avvenuta 28 milioni di anni fa sull'Egitto, il vetro giallo incastonato in uno dei gioielli della mummia di Tutankhamon. E' la prima testimonianza in assoluto dell'impatto di una cometa nell'atmosfera terrestre.

Il frammento è stato lucidato e scolpito dagli antichi Egizi, che lo hanno modellato come uno scarabeo, ma la sua origine è sicuramente cosmica: lo dimostra la ricerca in via di pubblicazione sulla rivista Earth and Planetary Science Letters e condotta dal gruppo internazionale di geologi, fisici ed astronomi coordinato da Jan Kramers, dell'Università sudafricana di Johannesburg.

Tra i ricercatori c'è anche l'italiano Marco Andreoli, della South African Nuclear Energy Corporation. Secondo la ricostruzione dei ricercatori l'esplosione della cometa, avvenuta sul deserto del Sahara, riscaldò la sabbia portandola alla temperatura di circa 2.000 gradi. Si formò in questo modo un'enorme quantità di vetro di silice giallo, sparso su una su una superficie di oltre 6.000 chilometri quadrati. Uno di questi frammenti è stato modellato e incastonato nel gioiello del faraone. 

Ad attirare inizialmente l'attenzione degli studiosi è stata una pietra scura trovata anni fa da un geologo egiziano: analizzata nuovamente adesso risulta essere tutt'altro che un comune meteorite: è quello che resta del nucleo della cometa esplosa sulla Terra milioni di anni fa.

L'esplosione ha anche prodotto microscopici diamanti. "I diamanti normalmente si formano nelle viscere della terra dove la pressione è alta - osserva Kramers - ma è anche possibile generare una pressione molto elevata attraverso una forte esplosione''. I ricercatori sono convinti che la scoperta del materiale prodotto dalla cometa permetterà di aggiungere tasselli preziosi per ricostruire la storia del Sistema Solare.
Pubblicato alle ore 00:14 0 Commenti
Etichette: COMETE, METEORITI

martedì 8 ottobre 2013

8 ottobre 2013, Asteroide 2012 BX34 in transito vicino alla Terra

Un asteroide che è stato scoperto nel sistema solare all’inizio del 2012 si avvicinerà oggi all’orbita Terrestre.

 

Il corpo celeste si chiama 2012 BX 34 , ed è stato rilevato il 25 gennaio 2012 dagli scienziati del programma americano ‘ Catalina ‘ , finalizzato alla ricerca e alla scoperta di piccoli corpi del sistema solare , come asteroidi e comete. La distanza tra l’oggetto astronomico e il pianeta Terra sarà di circa 100 milioni di km , secondo l’ agenzia di stampa russa Ria – Novosti .







Quando ha fatto la sua prima apparizione nella storia dei corpi celesti vicini alla Terra , nel 2012 , l’asteroide passò ad una distanza leggermente superiore. Il corpo celeste è stato indicato come oggetto vicino alla Terra , cioè un oggetto catturato dall’attrazione gravitazionale del pianeta che ritorna periodicamente sul suo percorso . Secondo i calcoli , si stima che il diametro dell’oggetto è di circa 8-10 metri , cioè la dimensione media di un autobus. Gli scienziati suggeriscono che per le sue dimensioni il corpo celeste non è potenzialmente pericoloso per il nostro pianeta e che, anche se fosse stato attratto dalla forza gravitazionale , brucerà entrando nell’atmosfera.




Pubblicato alle ore 23:30 0 Commenti
Etichette: ASTEROIDI

domenica 29 settembre 2013

29 settembre 2013, Pericoloso Asteroide sfiora la Terra : scoperto poche ore prima del suo passaggio

Un asteroide potenzialmente pericoloso è stato avvistato solo poche ore prima che sfiorasse la Terra. L'asteroide è infatti passato domenica 29 settembre 2013 a circa 11.300 chilometri dalla Terra.

L' Asteroide, simile a quello che esplose sopra la Russia nel mese di febbraio, è stato rilevato lo scorso fine settimana solamente poche ore prima che sfiorasse la Terra, come rivelano gli scienziati russi. Vladimir Lipunov ha infatti spiegato che domenica 29 settembre la rete di telescopi del Moscow State University and the Sternberg Astronomical Institute dove lavora ha rilevato improvvisamente un corpo celeste che si stava avvicinando al nostro pianeta. L'astronomo ha quindi raccontato: "L'asteroide è stato scoperto venerdì sera dalla nostra stazione nei pressi del lago Baikal, ma appena nove ore dopo passato a circa 11.300 chilometri dalla superficie terrestre, sotto l'orbita dei satelliti geostazionari". L'asteroide ha viaggiato ad una velocità di circa 16 chilometri al secondo. Già il 30 settembre, l'asteoride è scomparso dalla visuale dei telescopi. Lipunov ha quindi avvisato l'International Astronomical Union della scoperta.


La massa “dell’ospite spaziale” è di circa 10.000 tonnellate ed il suo diametro di circa 15 metri. Nell’obiettivo del telescopio automatizzato "Master-II” gli astronomi lo hanno immortalato nove ore prima che sorvolasse la regione compresa tra l'India e l'Indonesia. Con una velocità di 16 chilometri al secondo fortunatamente l’asteroide si è allontanato dal pianeta. Gli astronomi russi sono stati gli unici testimoni “dell’attacco celeste", ha raccontato a La Voce della Russia Sergey Yazev, il direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Università statale di Irkutsk: "Il merito principale della scoperta va riconosciuto ai nostri colleghi dell'Università di Mosca. E' stata creata su loro iniziativa la rete di telescopi automatizzati "Master", che si estende in tutto il Paese da Blagoveshchensk alla provincia di Mosca. Tale telescopio installato vicino a Irkutsk stava effettuando una ripresa di routine. Improvvisamente nel suo campo visivo è apparsa una piccola stella che si muoveva nel cielo. In 45 minuti sono stati fatti 20 fotogrammi di questo corpo celeste."



La notizia della scoperta è stata immediatamente inviata al Centro internazionale per gli studi sugli oggetti minori (Minor Planet Center). L’asteroide ha ricevuto il numero MASD91. Gli esperti sono riusciti a calcolare le sue dimensioni, ovvero la distanza e la luminosità, chiarisce lo scienziato: "Le stime indicano che si tratta di un piccolo asteroide, leggermente più piccolo di quello che a febbraio di quest'anno è caduto vicino a Cheliabinsk. E’ passato vicino la Terra ed è poi volato via nello spazio interplanetario. Non abbiamo altri dati per determinare se sia stato rilevato da altri telescopi. Al momento deduciamo che solo il nostro telescopio ha scoperto questo oggetto. Questo fatto fa pensare che la Terra non ha sistemi di allarme rapido a sufficienza."

 Il team di persone che lavorano sulla rete di telescopi "Master" ha da tempo proposto di collegare sistemi analoghi con i più grandi telescopi per il rilevamento preventivo degli oggetti pericolosi.

Il vantaggio di una tale rete consiste nel fatto che dei sistemi robotici monitorano lo spazio. Speciali programmi informatici permettono di identificare e classificare tutti i nuovi oggetti che vengono rilevati. L’asteroide MASD91 risultava essere "veloce", si spostava più rapidamente nei fotogrammi di quanto facessero oggetti simili in precedenza, indicando così la sua pericolosità nell’avvicinamento alla Terra, spiega Evgeny Gorbovskoy, esperto dell’Istituto astronomico statale Sternberg : 
"Fortunatamente ci siamo allontanati. Questa volta è andato tutto bene. Ma gli asteroidi hanno una caratteristica non piacevole: la Terra può “farsi focalizzare” dall’asteroide e nel prossimo passaggio tra un anno o due potrebbe esserci l’impatto. Pertanto c’è bisogno di tenere d’occhio questi oggetti e di controllare la loro orbita."

Secondo l’astronomo, l’asteroide scoperto dagli scienziati russi è transitato in una zona praticamente impossibile da monitorare.




Pubblicato alle ore 23:59 0 Commenti
Etichette: ASTEROIDI

29 settembre 2013, Yucatan , caduta al suolo di oggetto metallico





Mistero in Messico, Domenica 29 settembre alle ore 20,30 un bolide di fuoco ha solcato il cielo dello Yucatan per poi schiantarsi alla periferia di una piccola città, Ichmul. 

L'impatto è stato talmente violento al punto che sono andati in frantumi i vetri di molte case del paese e l'energia elettrica si è interrotta. Sono state polverizzate alcune vecchie abitazioni abbandonate da tempo. Per fortuna non ci sono state vittime. 







Sul posto gli abitanti hanno trovato molti oggetti metallici fusi, tra questi i resti di quello che sembrerebbe un piccolo robot dalla forma umana (vedi foto ) alto meno di 40 cm. 

Alcuni testimoni hanno dichiarato che la palla di fuoco che stava per cadere al centro del paese è stata deviata da un oggetto non identificato che si è distrutto nell'impatto.
Al momento ci sono due interpretazioni sull'accaduto. 

L' interpretazione, più realistica, è che si sia schiantato a terra un grosso satellite che dopo anni di permanenza nello spazio è finito per cedere alla gravità terrestre. Il problema è ora nella sicurezza di chi ha raccolto e conserva i detriti metallici, perché questi frammenti potrebbero essere radioattivi.

Lo spazio che circonda il nostro pianeta è affollato di satelliti, resti di razzi, rottami (vedi illustrazione) per cui non è da scartare che in futuro nel nostro giardino al posto della grandine e della neve potremmo trovarci resti di un satellite.



Pubblicato alle ore 00:23 0 Commenti
Etichette: Rottami Spaziali

sabato 28 settembre 2013

28 settembre 2013, Bolide luminoso attraversa l' Italia da Nord a Sud

Sabato 28 settembre, pochi minuti dopo le 21:00, un gigantesco bolide di colore verde ha illuminato i cieli italiani ed è stato avvistato da moltissime città (Firenze, Bologna, Ancona, Pescara, Perugia, Roma, Avezzano, Napoli, Bari, Taranto, Lecce, Foggia, Crotone, Catanzaro e tante altre).
Pochi secondi di luce attraversano il cielo lasciando tutti sorpresi. Da Nord a Sud il cielo si illumina a giorno. Una scia luminosa eun lievissimo boato hanno impressionano tutta Italia.  Le segnalazioni giunte  soprattutto dalle regioni centrali fra Lazio e Abruzzo, lo descrivono come un’enorme bolide di colore verde. Fortunatamente la meteora si è limitata a lasciare una traccia luminosa disintegrandosi in alta atmosfera senza causare danni al suolo. Una scia di luce ha attirato l’attenzione degli Italiani per un momento e poi si è spenta silenziosamente così come era arrivata. Dalle testimonianze raccolte ha suscitato solo un gran stupore senza effetti acustici, solo in pochi hanno udito un lievissimo boato.


Pubblicato alle ore 21:59 0 Commenti
Etichette: BOLIDI

venerdì 27 settembre 2013

27 settembre 2013, Russia ripescato primo pezzo da cinque chili meteorite di Chelyabinsk


Fonte TM News
http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20130927_00272_NE.shtml





Yekaterinburg, 27 set. (TMNews) - I sommozzatori russi hanno ripescato sul fondo di un lago degli Urali un pezzo di meteorite da quasi cinque chilogrammi, il frammento più grande del bolide che a febbraio sconvolse la regione di Chelyabinsk. La roccia, che pesa per l'esattezza 4,8 chilogrammi, è il frammento "più grande finora" del meteorite esploso sui cieli di Chelyabinsk e caduto nel lago di Chebarkul. Lo ha detto a Ria Novosti un rappresentante dell'amministrazione della cittadina di Cherbakul. A fine agosto i residenti del luogo avevano trovato un altro grosso frammento del peso di 3,4 chilogrammi. Ieri i sommozzatori hanno riportato alla luce dalle acque del lago cinque rocce che si ritiene facciano parte del meteorite originario, consegnandole agli scienziati.

Gli uomini rana lavorano per portare alla superficie un grosso pezzo di roccia, del peso presunto di qualche centinaio di chili, alla profondità di 16 metri, dove si ritiene si trovi il frammento più grande. Il meteorite esplose sulla Russia il 15 febbraio, causando il ferimento di 1.500 persone, in maggior parte per le schegge dei vetri delle finestre, mandati in mille pezzi dall'onda d'urto. Secondo gli scienziati il meteorite è una classica condrite, roccia non metallica che rappresenta il tipo più comune di meteoriti caduti sulla Terra.


Video Notizia su Repubblica TV : 

http://video.repubblica.it/dossier/russia-pioggia-di-meteoriti/meteorite-in-russia-trovato-frammento-di-5-kg/141218/139756




Pubblicato alle ore 21:05 0 Commenti
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giovedì 26 settembre 2013

26 settembre 2013, Palla di fuoco fotografata e filmata nei cieli degli Stati Uniti d' America

Fonte MeteoWeb :
http://www.meteoweb.eu/2013/09/brillante-meteora-illumina-14-stati-degli-stati-uniti-damerica-foto-e-video/228970/


Credit: Angela McClain

Una meteora è esplosa nei cieli medio occidentali degli Stati Uniti. Vari testimoni hanno riferito di un boom sonico e di una scia vorticosa nel cielo, visibile molto tempo dopo la disgregazione del meteoroide. Per qualcuno si è trattato dell’evento più luminoso mai osservato, altri riferiscono di aver osservato l’intero paesaggio illuminarsi. Una grande luce verde, colma di striature nel cielo sino a 20 secondi dopo l’evento. “Siamo rimasti sbalorditi, mai a memoria d’uomo, avevamo visto un oggetto del genere“, affermano i residenti di Faith Ranch in Jewett, Ohio. “Effettivamente si è trattato di un evento molto luminoso“, afferma Bill Cooke del Meteoroid Environment Office della NASA. La grande luminosità dell’oggetto ha reso sovraesposte le immagini catturate dalle apposite telecamere di sorveglianza. A giudicare dalla magnitudine, il meteoroide doveva avere dimensioni metriche. I dati provenienti da più telecamere mostrano che il meteoroide ha colpito l’atmosfera terrestre viaggiando a 51 Km/s, pari a oltre 180 mila Km/h, passando direttamente sopra Columbus, nell’Ohio. Attraverso una mappa preliminare, l’American Meteor Society suppone che la palla di fuoco si sia resa visibile da ben 14 stati americani. 

Il Filmato











Pubblicato alle ore 22:14 0 Commenti
Etichette: BOLIDI

23 settembre 2013, Diatomee dallo Spazio ?

Fonte : Corriere della Sera.IT
http://www.corriere.it/scienze/13_settembre_23/diatomee-cosmiche-cielo-panspermia_6a9e167c-2424-11e3-952d-4ca9735c4400.shtml




Parte di una diatomea, probabilmente della specie Nitzschia, recuperata a 25 km di altezza (Wainwright) Che cosa ci fa un microscopico guscio di diatomea sospeso nella stratosfera a 25 km di altezza? E soprattutto: com'è arrivato fin lassù? A questa domanda ciascuno di noi risponderebbe, guidato più dal buonsenso che dalla competenza, chiamando in causa vortici atmosferici, eruzioni vulcaniche o trasporti di velivoli d'alta quota. Ma cinque ricercatori di rispettabilissime università del Regno Unito, dopo avere scartato tutte le possibili cause terrestri, concludono, tenetevi forte, che la diatomea da loro trovata è aliena, che viene dallo spazio, dopo aver viaggiato chissà per quanto tempo nel cuore di una cometa.

PRESUNTE SCOPERTE - L'ultimo annuncio di una lunga serie di presunte scoperte di microorganismi extraterrestri è stato appena pubblicato su Journal of Cosmology, una rivista scientifica nota fra gli esperti per la sua tendenza ad accogliere i contributi dei sostenitori della moderna panspermìa, la teoria secondo cui la vita non è comparsa spontaneamente sulla Terra ma ci è arrivata, e continuerebbe ad arrivarci dallo spazio. Fra i maggiori sostenitori di questa teoria c'è stato il famoso astronomo Fred Hoyle, morto nel 2001, che descriveva le comete come inseminatori universali di vita elementare. Non a caso l'articolo che ora annuncia la scoperta della diatomea cosmica è firmato, fra gli altri, da Chandra Wickramasinghe, già allievo prediletto e poi collaboratore di Hoyle.

                                       Foto di presunte diatomee aliene

                       

CONCLUSIONI AFFRETTATE - A leggere l'articolo si direbbe che le premesse della ricerca sono ineccepibili; piuttosto sembrano affrettate le conclusioni. I cinque hanno allestito un apparato strumentale dotato di campionatori automatici e sospeso a un pallone stratosferico. A quote prestabilite ciascun campionatore si apriva e captava un po' di aria rarefatta con il relativo pulviscolo, da esaminare poi in laboratorio. Il pallone è stato lanciato da Ellesmere Port (pochi chilometri a sud di Liverpool) il 31 luglio scorso. Tutto ha funzionato alla perfezione: dopo aver completato i prelievi, raggiunta la quota di circa 27 km, la navicella è stata sganciata ed è scesa con un paracadute a Wakefield, nello Yorkshire, un centinaio di chilometri più a est. Gli autori assicurano che pallone e navicella erano stati accuratamente puliti prima del lancio e che i meccanismi di campionamento, rigorosamente sterilizzati, erano stati concepiti per far si che i filtri inglobassero solo le particelle prelevate alle alte quote desiderate, senza rischi di intrusioni dei contaminanti presenti alle più basse quote.

PRELIEVI - Questo tipo di prelievi ha la finalità di studiare, con l'aiuto di microscopi elettronici a scansione, la composizione del pulviscolo atmosferico ad alta quota e i vari tipi batteri eventualmente presenti, i cosiddetti estremofili, che riescono a sopravvivere a temperature di decine di gradi sottozero, sotto un intenso bombardamento di radiazioni ultraviolette. La maggior parte degli scienziati ritiene che questi batteri, piccoli appena un millesimo di millimetro e leggeri, tanto da poter restare sospesi per lunghi periodi nella rarefatta stratosfera, siano sollevati dalle basse quote fino a decine di chilometri d'altezza da forti correnti ascensionali e da altri meccanismi di trasporto atmosferico.

INSOLITO - Subito, al primo sommario esame dei reperti, è stato trovato qualcosa di insolito: nel filtro esposto a poco meno di 25 km d'altezza era rimasto impigliato quello che inequivocabilmente è apparso un frammento di frustulo di diatomea, cioè un pezzo del guscio di uno di questi organismi unicellulari che popolano in abbondanza le acque sia salate sia dolci. Per quanto più grandi dei batteri, da dieci a cento volte, le diatomee sono dotate di un elegante involucro siliceo che le rende troppo pesanti per un facile trasporto alle altissime quote. «Mai prima d'ora era stato catturato nella stratosfera un frammento di diatomea, per proiettare il quale fino a 25 km si dovrebbe pensare a un fenomeno importante come alla colonna ascendente di una grande eruzione vulcanica. Bisogna poi considerare che il frammento, una volta arrivato lassù, sarebbe riportato a terra dalla forza di gravità nel giro di poche ore>, ha dichiarato Milton Wainwright, il primo firmatario dell'articolo.

ERUZIONE - Poiché l'ultima grande eruzione europea capace di lanciare in stratosfera particolato relativamente pesante è stata quella del vulcano islandese Eyjafjallajökull nel 2010, e poiché i tempi di residenza in stratosfera del frammento di diatomea trovato sono stati calcolati in appena 6 ore, gli autori concludono che la diatomea non può che venire dallo spazio, a meno che non si scopra un nuovo meccanismo di trasporto atmosferico per oggetti relativamente più pesanti, attualmente impensabile. In linea con le teorie sulla panspermia di Hoyle, inoltre, i cinque ricercatori britannici ipotizzano addirittura che la loro diatomea albergasse nella cometa progenitrice dello sciame estivo delle Perseidi, dato che il volo del pallone è avvenuto proprio a ridosso di questa pioggia di meteore.

SCETTICISMO - La comunità scientifica, dopo ripetuti falsi annunci e cocenti delusioni (fra le più clamorose, la scoperta di batteri fossili nel meteorite marziano di Allan Hills nel 1996, annunciata addirittura dal presidente Bill Clinton, e poi rivelatasi un abbaglio dovuto ad artefatti mineralogici) ha reagito piuttosto negativamente all'articolo dei colleghi britannici, criticando la loro imprudenza e facendo notare che, molto probabilmente, la diatomea è finita nel campionatore al livello del suolo, oppure perché stava da qualche parte appiccicata nel pallone ed è scivolata giù durante il volo. Chris McKay, un astrobiologo della Nasa, ha preferito commentare con una citazione del grande scienziato e divulgatore Carl Sagan: «Un grande annuncio presuppone una grande evidenza», ha detto. «Loro hanno trovato qualcosa di curioso, ma per ora niente di più».

PRECEDENTI - Scorrendo le recenti pubblicazioni di Wikramasinghe, si trova che le diatomee potrebbero essere l'ossessione aliena di questo scienziato, attualmente docente e direttore del Centre for Astrobiology alla University of Buckingham, in Gran Bretagna. Proprio a gennaio del 2013, sempre su Journal of Cosmology, il professore ha pubblicato un articolo su un presunto meteorite caduto in Sri Lanka nel 2012 all'interno del quale egli ha trovato, indovinate che cosa? Diatomee fossili. Peccato che il meteorite in oggetto non abbia ricevuto la certificazione di essere tale da altri esperti che lo hanno classificato come una folgorite, una roccia terrestre colpita da un fulmine. 


                                   La Notizia al TG2 ore 13.00 del 25/09/2013








Pubblicato alle ore 20:16 0 Commenti
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lunedì 23 settembre 2013

Meteoriti caduti in Italia, la caduta di Orvinio (Rieti), 31 agosto 1872


Fonte Meteoweb : 

http://www.meteoweb.eu/2013/09/meteoriti-caduti-in-italia-il-caso-di-orvinio-rieti-il-31-agosto-1872/227800/



 


Uno dei meteoriti più grandi caduti in Italia, di cui ancora oggi si possono ammirare i frammenti, cadde il 31 agosto del 1872 vicino Orvinio, un paese situato sui Monti Lucretili, in provincia di Rieti (a est di Roma).

Secondo le testimonianze del tempo il meteorite prima di cadere creò forte apprensione fra la popolazione, per la grandissima scia luminosa che lasciò dietro di sé e che fu visibile in un vasto territorio. La scia luminosa venne infatti vista anche sui Colli Albani. La traiettoria seguita fu da sud verso nord, e passò a est della Capitale.

I frammenti in cui si disintegrò la meteorite di Orvinio si sparsero su un territorio abbastanza vasto e ci vollero mesi per la loro individuazione. Dalla somma di tutti i frammenti rintracciati si arrivò al peso considerevole di 3397 grammi, quasi 4 kg. I frammenti furono poi spediti a vari musei mineralogici europei, e in Italia ne rimanne solo uno, del peso di 735 grammi. Questo frammento è conservato presso il Museo di Mineralogia dell’Università La Sapienza di Roma.

Dal punto di vista geologico la meteorite di Orvinio è un tipo particolare di Condrite, contenente leghe di nichel (Ni) e ferro (Fe), solfuri di ferro e silicati (in particolar modo olivina e ortopirosseno).


Pubblicato alle ore 20:05 0 Commenti
Etichette: METEORITI

21 settembre 2013, Coulterville, Palla di fuoco illumina il cielo della California

Fonte : Centro Meteo italiano
http://www.centrometeoitaliano.it/gran-meteora-illumina-i-cieli-della-california-video-1440/


Una meravigliosa apparizione tra i cieli della California, alle ore 3:53 locali del 21 settembre. 

L’installazione di molteplici telecamere che puntano in direzione del cielo, sia della Nasa che di utenti amatoriali, sta favorendo l’ingresso nella rete di materiale multimediale massiccio su quelle che in America vengono definite ‘fireballs’.

Di seguito il passaggio catturato da una telecamera a Coulterville, una cittadina della California.




Pubblicato alle ore 09:38 0 Commenti
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sabato 21 settembre 2013

21 settembre 2013, filmata palla di fuoco in Canada

MANNING (CANADA) – Poco dopo le 21:30 di sabato 21 settembre, un agente della Royal Canada Mounted Police, mentre era di pattuglia nell’Alberta del nord, si è imbattuto in Bolide infuocato che ha solcato il cielo illuminandolo a giorno.


   



L’avvistamento è stato anche ripreso dalla telecamera di servizio dell’auto dell’agente e confermato dagli astronomi del Telus World of Science di Edmonton.


Pubblicato alle ore 17:53 0 Commenti
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mercoledì 18 settembre 2013

18 settembre 2013, l' Asteroide 2013 RZ53 stanotte passerà a 235.000 chilometri dalla Terra

Fonte : NEXTME 
http://www.nextme.it/scienza/universo/asteroidi-e-comete/6295-asteroide-2013-rz53-orbita-luna

18 settembre, 23.20 ora italiana. L'asteroide 2013 RZ53 passerà a distanza ravvicinata dalla Terra, all'interno dell'orbita della Luna. Ma gli scienziati rassicurano, non corriamo alcun pericolo.
Gli astronomi hanno scoperto la roccia spaziale venerdì 13 settembre utilizzando i dati del Minor Planet Center, il centro di smistamento di informazioni su comete e asteroidi con sede a Cambridge. La roccia è stata ribattezzata dunque 2013 RZ53.






Per gli standard spaziali si tratta davvero di un sassolino, il cui diametro è stato stimato tra 1 e 3 metri. Il suo passaggio però è piuttosto ravvicinato, visto che volerà a 230mila km da noi. Per dare un'idea, la Luna orbita attorno alla Terra ad una distanza media di 384mila km.


Anche se la sua traiettoria lo portasse dritto dritto verso il nostro pianeta, viste le sue ridotte dimensioni,  la roccia spaziale probabilmente brucerebbe a contatto con l'atmosfera senza riuscire a raggiungere il suolo.
E non deve destare preoccupazione il fatto che 2013 RZ53 fa parte della stessa famiglia di asteroidi di quello da cui ebbe origine la roccia che esplose sopra la città russa di Chelyabinsk lo scorso febbraio. Si tratta degli asteroidi Apollo. Ma la meteora russa era molto più grande di quanto non sia il corpo appena scoperto. Fu stimato che essa avesse un diametro tra i 17 e i 20 metri prima di esplodere.

Osservando l'asteroide da 3 giorni, i ricercatori hanno calcolato la sua traiettoria e hanno anche messo insieme un'animazione del percorso dell'asteroide 2013 RZ53, dimostrando che è relativamente vicina all'orbita della Terra.

La scoperta di 2013 RZ53 si deve ai ricercatori della Mount Lemmon Survey presso la University of Arizona. Il progetto fa parte di un più ampio programma sponsorizzato dalla NASA chiamato Catalina Sky Survey, che analizza il cosmo alla ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi.




L'unica preoccupazione potrebbe riguardare il fatto che l'asteroide è stato scoperto appena 5 giorni prima del passaggio ravvicinato alla Terra. Ma per questa volta, pericolo scampato. Sarà l'occasione in più per ammirare un corpo celeste in volo verso di noi.
Pubblicato alle ore 10:50 0 Commenti
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domenica 15 settembre 2013

15 settembre 2013, caduta meteorite a Remada in Tunisia

Tunisia, Remada. 15 settembre

Paura in Tunisia : tre esplosioni, poi lo schianto. In serata un meteorite è caduto nella località di Remada, in una zona desertica del sud della Tunisia. I tre boati che hanno preceduto la caduta sono stati nettamente avvertiti dalla popolazione, provocando spavento.

Sul posto si sono immediatamente recate delle pattuglie della Guardia nazionale e dell'Esercito, dal momento che la zona è interdetta da settimane, dopo essere stata dichiarata zona militare nell'ambito delle iniziative prese per contrastare il terrorismo.
Questa circostanza ha indotto, in un primo momento, la gente a temere che le esplosioni fossero conseguenza di uno scontro con formazioni terroristiche.


Seguiranno aggiornamenti sul nostro Blog.
Pubblicato alle ore 23:08 0 Commenti
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sabato 14 settembre 2013

14 settembre 2013, avviato il recupero del Meteorite di Cheliabynsk dal fondale del lago Chebarkul

FONTE : LA voce della Russia
http://italian.ruvr.ru/2013_09_14/Meteorite-di-Chebarkul-il-mistero-dal-fondale-del-lago/

Redazione Online 14.09.2013, 02:41

 

Foto: RIA Novosti
Nei pressi di Chelyabinsk sono stati avviati i lavori per il sollevamento del più grande frammento di meteorite che, sorvolando sopra la cittadina il 15 febbraio del 2013, è atterrato direttamente nel lago Chebarkul.

Le dimensioni del meteorite che si trova nell'acqua, sono da 0,3 a 1 m di diametro con massa di circa 600 kg.

E' un frammento del più grande corpo celeste che entrando nell'atmosfera della Terra, ha provocato l'esplosione vista in molte regioni della Russia e del Kazakistan.
Pubblicato alle ore 22:50 0 Commenti
Etichette: ATTUALITA', Chelyabinsk, METEORITI

14 settembre 2013, palla di fuoco in caduta filmata sui cieli di Siracusa


Fonte : Siracusa News - http://www.siracusanews.it/node/40959

Il 14 settembre alle 19,10 è avvistata una “palla infuocata” su Siracusa. 


Così descritta da molti lettori, molte le segnalazioni pervenuteci, tutte con la stessa medesima descrizione: una scia infuocata sopra il cielo della nostra città.

Una lettrice è riuscita ad immortalarlo con un video esclusivo che abbiamo pubblicato sul nostro canale Youtube. Potrebbe essere il satellite Goce dell' ESA, ma la sua autodistruzione nell'atmosfera è programmata per metà del mese di ottobre.

Altra ipotesi è quella di un meteorite (o propriamente bolide), come accaduto qualche mese fa nel nord della Russia, che si incendia al contatto con l'aria.

Potrebbe inoltre essere un effetto ottico lasciato dai motori di un aereo di linea.

Resta il fatto che non siamo riusciti a trovare alcuna risposta ufficiale alle segnalazioni dei lettori, aspettando che le autorità competenti possano fare chiarezza vi mostriamo il video pervenutoci.



Pubblicato alle ore 21:45 0 Commenti
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14 settembre 2013, Asteroide 324 Bamberga, transitato in prossimità della Terra

L' Asteroide 324 Bamberga, uno degli asteroidi piu' grandi tra quelli noti, con un diametro pari a circa 230 chilometri, ha effettuato un passaggio relativamente vicino al nostro pianeta e continuerà fino alla fine della settimana corrente, raggiungendo l’opposizione nella costellazione dei Pesci alle ore 18:00, del 14 settembre, momento in cui si troverà a 0,81 distanze astronomiche dalla Terra mostrando una magnitudine di 8,1.

Questo asteroide, come è noto, non costituisce una minaccia per noi, ma è interessante perchè che si tratta di un corpo roccioso spaziale davvero unico per le sue dimensioni importanti che transita in prossimità della Terra.


L'asteroide 324 Bamberga 13 settembre 2013 a 0.81 UA (121 milioni di chilometri dalla Terra)

L' asteroide 324 Bamberga prende il nome dalla città di Bamberga , in Baviera, sito del 1896 della  Gesellschraft Astronomische e fu scoperto da Johann Palisa il 25 febbraio 1892 a Vienna, rendendolo noto come uno degli ultimi grandi asteroidi (di oltre 200 km di diametro) scoperti. 


E'  il decimo asteroide piu' più brillante tra gli asteroidi noti della fascia principale, quindi, nell' ordine dopo Vesta, Pallas, Ceres, Iris, Hebe, Juno, Melpomene, Eunomia e Flora ed ha un periodo insolitamente lungo di rotazione e raggiunge solo un'opposizione favorevole ogni 22 anni per cui la prossima occasione per osservarlo sarà settembre 2035.


                       
                 Percorso della asteroide 324 Bamberga dei Pesci dall'8 settembre al 10 ottobre 2013




Pubblicato alle ore 19:53 0 Commenti
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14 settembre 2013, primi MicroMeteoriti in Campania individuati dal team Sky Sentinel !

Dopo una raccolta di polveri atmosferiche durata  circa un anno (aprile 2012 - maggio 2013) a cura del presidente dell' Associazione Arma Aeronautica di Caserta, finalmente il team del progetto Sky Sentinel è riuscito a individuare e isolare una dozzina di campioni di micrometeoriti ferrose di spessore inferiore al millimetro.

La raccolta è stata eseguita esponendo in una zona all' aria aperta un magnete molto potente che ha catturato la polvere atmosferica per attrazione magnetica.

Successivamente con l' ausilio di un microscopio elettronico sono stati individuati i campioni che avevano forma di minuscola biglia dal resto del materiale e separati mediante la punta di un ago magnetizzato.

I campioni ritratti nelle foto di seguito sono i primi del genere raccolti e isolati nella Regione Campania.






Le stelle cadenti o meteore, naturalmente, non sono stelle. Ogni volta che vediamo una stella cadente, un pezzettino di roccia mista a metallo si scontra con la parte superiore dell'atmosfera del nostro pianeta e, a causa dell'attrito, brucia. Raramente, satelliti artificiali o parti di veicoli orbitali cadono nell'atmosfera e si incendiano nello stesso modo.

Il lampo di luce prodotto da questo incenerimento è chiamato "meteora", perché è un fenomeno che avviene dentro l'atmosfera. Una meteora si forma quando un oggetto qualsiasi, di solito della grandezza di un pisello o più piccolo, colpisce l'atmosfera ad una altezza da 80 a 100 Km. L'aria a quell' altitudine è molto rarefatta, ma gli oggetti provenienti dallo spazio hanno spesso velocità di decine di migliaia di chilometri l'ora. Per avere un'idea di quello che succede quando un oggetto attraversa l'aria a grande velocità, è sufficiente provare a strofinare insieme le mani, con energia. L'attrito prodotto dallo strofinio produce calore. Ecco cos'è che fa bruciare le particelle nell'atmosfera consumandole completamente.

Oggetti più grandi non bruciano completamente. I frammenti rimanenti raggiungono la superficie della Terra e prendono il nome di meteoriti.
Il calore generato dall'attrito con l'aria porta rapidamente la superficie dell'oggetto alla temperatura di 3000-4000°C provocando la vaporizzazione di materiale. Quasi istantaneamente il metallo e la roccia evaporati si raffreddano e, in condizioni di caduta libera, si condensano in microscopiche palline del diametro di circa un decimo di millimetro o meno, chiamate micrometeoriti. 

Ogni giorno sulla Terra cadono tonnellate di questo materiale microscopico, disperso dal vento su enormi estensioni. 

Di seguito una mini-guida didattica per chi volesse cimentarsi nella raccolta delle micrometeoriti


Piccola Guida per la raccolta delle Micrometeoriti

Micrometeoriti Ferrose
Per raccogliere le micrometeoriti è necessario trovare un posto dove possano concentrarsi. Luoghi ideali sono i pozzetti di scarico delle acque piovane e le grondaie, dove si concentra la parte più pesante della polvere che cade sul tetto e dove non sono presenti molti altri tipi di particelle o detriti.

Però nel detrito che si raccoglie in una grondaia è presente un mucchio di roba portata dal vento e occorre un modo per separare le micrometeoriti metalliche.

Dopo aver tolto foglie e altri detriti grossolani, un modo può essere quello di porre il resto del materiale su un foglio di carta e mettervi una calamita sotto. Pizzicando e picchiettando sulla carta fate cadere tutte le particelle non attratte dal magnete. Molte delle particelle metalliche rimaste sono parti di polvere spaziale! 




Un altro modo è quello di infilare una potente calamita in un sacchetto di plastica e poi passarlo sul detrito raccolto. Fate poi cadere la polvere rimasta attratta, in una vaschetta, estraendo con cura la calamita dal sacchetto di plastica. Il sacchetto serve ad evitare che la polvere rimanga attaccata alla calamita. Osservando la polvere raccolta con un microscopio di almeno 20 ingrandimenti, potrete notare la presenza di piccole sferette metalliche lucide. Alcune presentano piccole depressioni sulla superficie, altre hanno forma di goccia, a causa di fenomeni di depressione aerodinamica subiti mentre il metallo si stava consolidando. 



Micrometeoriti vetrose
Anche la parte rocciosa di una meteorite subisce lo stesso processo di riscaldamento, però, a causa del brusco raffreddamento, si solidifica in un materiale vetroso molto simile a una particolare roccia vulcanica chiamata ossidiana. 

Le micrometeoriti vetrose sono troppo leggere per essere trovate nel fondo di una grondaia e non esiste un modo semplice per separare quelle rimaste per caso; però, se il detrito raccolto non è molto abbondante, potrebbe essere utile osservarlo con un microscopio a circa 20 ingrandimenti. Qualche volta è possibile vedere delle sferule di aspetto vetroso e di colore vario, dal giallo trasparente, al verdastro, al nero. Anche osservando della semplice sabbia al microscopio è possibile ogni tanto vedere delle sferette di vetro praticamente perfette.

Si potrebbe costruire una specie di trappola per raccogliere sia le micrometeoriti ferrose che quelle vetrose.

Sistema di raccolta micrometeoriti 
Lo schema potrebbe essere simile a quello di un pluviometro: una vaschetta di grande superficie (solitamente 1 mq) che convoglia l'acqua piovana in un recipiente (una bottiglia di plastica) dotato di un foro o tubo di scarico posto a circa 3/4 della sua altezza. In questo modo, quando l'acqua si versa nel recipiente, il materiale più pesante rimane sul fondo e il resto dell'acqua esce dallo scarico superiore. Naturalmente, più è grande la superficie di raccolta più è alto il numero delle meteoriti catturate. Sarebbe interessante, anche, poter misurare (in peso, in numero e tipo) le meteoriti raccolte in un certo tempo (1 giorno, 1 settimana, 1 mese, ecc.) e ricavare quindi una stima della quantità di materiale cosmico che cade sul nostro pianeta.

Tra tutto il materiale separato con la calamita potrebbero anche esserci frammenti derivanti da frammentazioni in aria di meteoriti. Essi potrebbero aver attraversato l'aria a velocità troppo basse per riscaldarsi fino a fondere. Il loro riconoscimento è però troppo difficile senza mezzi adeguati.
Pubblicato alle ore 17:00 0 Commenti
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mercoledì 11 settembre 2013

PROGETTO SKY SENTINEl

TELERILEVAMENTO AUTOMATICO FENOMENI LUMINOSI TRANSITORI
E RIENTRI IN ATMOSFERA

Sky Sentinel è un progetto che utilizza nuove tecnologie per la sorveglianza dello spazio aereo,  in grado di catturare in modo totalmente automatico fenomeni luminosi transitori che avvengono nell' atmosfera terrestre.

Le postazioni di rilevamento del progetto Sky Sentinel hanno lo scopo di
individuare e registrare fenomeni atmosferici che risultano difficili da osservare direttamente a causa della loro rapidità. Tra questi annoverano fenomeni molto conosciuti come meteore e bolidi e altri meno noti come sprites, elves, gnomes e blue jets.


     

     



Gli SPRITE (letteralmente “spiritelli”, ma anche acronimo delle parole Stratospheric/Mesospheric Perturbations Resulting [from] Intense Thunderstorm Electrification) sono fenomeni luminosi , prodotti dell’elettricità generata nell’atmosfera dall’attività temporalesca.



Essi si manifestano a una quota intorno agli 80 chilometri sviluppandosi in due direzioni, prima in basso e poi verso l'alto. Ciò succede quando un fulmine strappa cariche elettriche da una vicina nube generando le condizioni ideali per la formazione luminosa: il tutto dura in media venti millesecondi». Gli Sprite appartengono ad una piu' larga famiglia denominata TLE (Transient Luminous Events) che include altri fenomeni anch' essi poco conosciuti come i Blue Starters, gli ELVES (acronimo di Emissions of Light and Very Low Frequency Perturbations from Electromagnetic Pulse Sources), gli Sprite Haloes, i TROLL (acronimo diTransient Red Optical Luminous Lineament) , gli Gnomes, i Pixies, i Blue Jets giganti, i TIGER (acronimo di Transient Ionospheric Glow Emission in Red), gli Sprite Thunder ed i TLE “accoppiati” (fonte I.M.T.N.).


Di questi fenomeni si parla da almeno un secolo ma soltanto dal 1989 ne esiste la prova. In quell'anno, infatti, gli astronauti di una missione Shuttle della Nasa li fotografarono più volte e da allora sono nati numerosi gruppi di studio e di osservazione.



Ingrandimento Sprite 
  




Le telecamere CCD ad alta sensibilità rilevano le più lievi variazioni di luminosità che avvengono nella volta celeste, inviando i segnali video ad un computer sul quale è installato un sofisticato software di registrazione e analisi dei fotogrammi video in grado di catturare tutti i fenomeni, principalmente luminosi, che transitano in atmosfera passando nel campo di osservazione dell’obiettivo. Il software registra una traccia video, una foto in alta risoluzione e una foto all’infrarosso , corredando il tutto con le informazioni relative ai dati temporali della ripresa e delle coordinate utili alla traiettoria.
I dati dei telerilevamenti vengono archiviati in modo cronologico e sono consultabili e condivisibili tramite accesso remoto. Le 'catture' migliori vengono pubblicate sul blog dedicato (http://skysentinel.blogspot.it/).






Sky Sentinel nasce in forma sperimentale nel novembre 2011, da un' idea dei ricercatori Giovanni Ascione e Pasquale Russo con il fine di catturare e documentare i fenomeni luminosi in atmosfera attraverso la creazione di una rete di monitoraggio del cielo sul territorio della regione Campania.

Dal 2012, il Progetto Sky Sentinel  è partner dell’ IMTN (Italian Meteor and TLE Network), una rete di sorveglianza Nazionale  di studio dei fenomeni dell'alta atmosfera, in genere localizzati tra i 20 e i 120 km di quota, rispetto alla superficie terrestre. La rete IMTN è formata da stazioni permanenti (e mobili), video e radio, attive ogni giorno dal tramonto all'alba, per tutto l 'anno, ed è gestita da studiosi del settore, ricercatori universitari, semplici appassionati, da associazioni scientifiche ed Enti di ricerca Nazionali e Internazionali. I fenomeni che maggiormente coinvolgono l'attività del network sono le meteore e relativi sciami, i bolidi e superbolidi, e i TLE (Transient Luminous Events).  IMTN collabora anche con EDMOND (European viDeo Meteor Observation Network Database), CEMENT(Central European Meteor Network) e l’ EuroSprite Network.
La prima iniziativa del genere fu recepita in Italia nel 2002 in seno al Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH), l'organizzazione che nacque a supporto del norvegese Progetto Hessdalen, iniziato negli anni '80 nella piccola valle, per analizzare con metodi strumentali, le precedenti osservazioni estemporanee di tanti testimoni note alla cronaca
come "luci di Hessdalen". Il CIPH è un centro privato ad indirizzo scientifico, creato nel luglio del 2000, a Bologna, per sostenere e promuovere la ricerca sui Fenomeni Luminosi
Transitori in Atmosfera (LTPA), che sono stati osservati in diverse regioni della Terra. 



In questo contesto si inserisce il progetto SKY SENTINEL con l’ obiettivo di creare una rete di monitoraggio regionale in Campania estendendo di fatto la rete IMTN.


      



Ad oggi, il progetto SKY SENTINEL, è dotato di due Postazioni nella provincia di Caserta in collaborazione con :

  •  Associazione Arma Aeronautica – Reggia di Caserta (CE) – Telecamera orientata a SUD con campo di osservazione che arriva fino alle coste dell' Africa


Campo di Osservazione della Postazione SKY SENTINELospitata dall’ Associazione Arma Aeronautica nella Reggia di Caserta (CE)


  • Protezione Civile di San Nicola La Strada (CE) – Telecamera orientata a Nord-Est con campo di osservazione che arriva fino alle coste della Croazia


Campo di Osservazione della Postazione SKY SENTINEL ospitata dalla sede della Protezione civile di San Nicola la Strada (CE)

Il progetto SKY SENTINEL ha anche lo scopo di fare divulgazione e ricerca creando sinergie e collaborazioni con altri Enti e Istituti pubblici e privati presenti sul territorio, per scopi scientifici ed eventi culturali.



Il Team del Progetto SKY SENTINEL dispone della strumentazione adatta e delle attrezzature necessarie per poter triangolare, tracciare e individuare il punto di impatto per il successivo recupero di eventuali cadute al suolo di oggetti rientrati in atmosfera come satelliti artificiali o frammenti meteoritici.

Tra i campi di ricerca del progetto Sky Sentinel vi è anche la catalogazione e lo studio delle meteoriti, ovvero delle pietre di origine extraterrestre che causano i fenomeni luminosi associati alle meteore, di cui è disponibile una piccola collezione privata.








  
© - Copyright

PROGETTO SKY SENTINEl

TElerilevamento automatico fenomeni luMinosi

e rientri in atmoSfera



 Blog : http://skysentinel.blogspot.it

Web : http://www.skysentinel.blogspot.it

Email : skysentinel2012@gmail.com




Pubblicato alle ore 21:59 0 Commenti
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11 settembre 2013, Dall’analisi di un meteorite nuovi indizi per la comparsa della vita sulla Terra

Fonte : GAIANEWS.IT
http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/dallanalisi-di-un-meteorite-nuovi-indizi-per-la-comparsa-della-vita-sulla-terra-45267.html#.UjRvJsa-2So

Gli scienziati della Arizona State University hanno analizzato i resti di un meteorite che si disintegrò l’anno scorso nell’atmosfera sopra la California (vedasi anche nostro precedente Post sulla caduta di Sutter Mill's http://skysentinel.blogspot.it/2012/04/california-e-caccia-al-meteorite.html). 

Le analisi hanno rivelato la presenza di molecole finora mai trovate nei meteoriti dimostrando l’esistenza di una più grande disponibilità di molecole organiche provenienti dallo spazio, ma che avrebbero potuto contribuire alla comparsa della vita sulla nostro pianeta. Gli scienziati sono stato guidati da Sandra Pizzarello e la scoperta è stata pubblicata su PNAS.


Il luogo in cui il meteorite è caduto si chiama Sutter’s Mill che è casualmente anche il posto in cui nel 1849 si scatenò la corso all’oro. Questo meteorite, contrariamente a ciò che accade la maggior parte delle volte, non è stato a lungo a contatto con altri elementi. Infatti è stato individuato presto da un radar ed è stato possibile recuperarlo in fretta



Il lavoro è in corso di pubblicazione negli Atti di questa settimana della National Academy of Sciences ( PNAS ) . Il documento è intitolato , “Elaborazione di materiali organici meteoritici come un possibile analogo dell’evoluzione molecolare precoce in ambienti planetari “, ed è co -autore di Pizzarello , geologo Lynda Williams , NMR specialista Gregory Olanda e lo studente laureato Stephen Davidowski , il tutto da ASU .

“Le analisi di meteoriti non smettono mai di sorprendere … e aumentano le tue domande”, spiega Pizzarello . “Questo è un meteorite i cui elementi organici sono stati alterati dal calore e perciò dovrebbe essere di scarso appeal per la chimica bio- o prebiotica ma i processi del Sistema solare che hanno portano alla sua alterazione sembrano avere rivelato molecole complesse di interesse prebiotico come i polieteri.”

Pizzarello e il suo team hanno trattato idrotermicamente i frammenti del meteorite e hanno quindi rilevato i composti grazia alla gascromatografia-spettrometria di massa. Le condizioni idrotermali degli esperimenti , che imitano le condizioni della Terra primordiale (una vicinanza con l’attività vulcanica e coni crateri da impatto), ha rilasciato una miscela complessa di composti ricchi di ossigeno che comprendono una varietà di polieteri lineari e ramificati a catena lunga, presenti in grandi numeri.

La scoperta si aggiunge a quelle che supportano l’ipotesi che la vita sulla terra sia arrivata da altri pianeti, magari da Marte, o che composti giunti attraverso comete e meteoriti possano avere sostenuto la presenza della vita sul nostro pianeta.

Un recente studio aveva avvalorato la tesi che la vita sulla terra sia arrivata da Marte, dove avrebbe trovato inizialmente condizioni migliori, rispetto alla Terra. Da Marte poi la vita sarebbe scomparsa proseguendo invece florida il suo viaggio sul nostro pianeta coinvolgendo ora anche noi.


Pubblicato alle ore 16:16 0 Commenti
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lunedì 9 settembre 2013

9 settembre 2013, Bolide luminosissimo filmato anche a Birmingham


Fonte : Meteo Web - http://www.meteoweb.eu/2013/09/luminosissima-meteora-nel-cielo-di-birmingham-forse-da-associare-alle-epsilon-perseidi-video/225530/

Birmingham 9/09/2013


Una luminosissima meteora è stata filmata nel cielo di Birmingham, nel Regno Unito. 
Probabilmente di origine sporadica (ma è probabile che sia da associare allo sciame delle Epsilon Perseidi), il meteoroide si è disgregato nella bassa atmosfera, generando una palla di fuoco di notevole magnitudine. In questo mese di Settembre molti osservatori europei stanno segnalando un buon numero di meteore appartenenti proprio allo sciame delle Epsilon Perseidi, il cui massimo si è avuto la sera tra il 9 e il 10 Settembre.




Secondo Bill Cooke, capo del Meteoroid Environment Office della NASA, lo sciame ha causato circa 50 meteore per ora, frutto di un’annata molto produttiva. Si tratta di uno sciame meteorico molto poco conosciuto che solitamente non porta molte meteore, a tal punto che la scienza non conosce la cometa progenitrice di tali frammenti. Colpiscono generalmente l’atmosfera terrestre ad una velocità di 62 Km/s (pari ad oltre 220.000 Km/h) e brillano di una luce blu-verde. Il numero di meteore osservabili è ora in calo, ma secondo i ricercatori ci sono ancora molte ore a disposizione per “catturare” nuove palle di fuoco.


Di seguito il video :






Pubblicato alle ore 23:01 0 Commenti
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9 settembre 2013, una palla infuocata avvistata nei cieli di Caserta e provincia

FONTE : Quotidiano on-line  NOI.CASERTA -
 http://noi.caserta.it/una-palla-infuocata-avvistata-nei-cieli-di-caserta-e-provincia.html

Alla Redazione del quotidiano on-line sono arrivate diverse segnalazioni di avvistamenti nella serata di lunedì nove settembre relativa a una sfera infuocata sfrecciata nel cielo. Il fenomeno è molto probabilmente dovuto a un inaspettato  aumento di outburst di meteore nella costellazione del Perseo, rilevato anche da osservatori astronomici.


Pubblicato alle ore 16:37 0 Commenti
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giovedì 5 settembre 2013

5 settembre 2013, nuovo bolide di colore verde avvistato nei cieli italiani

Nuovo  bolide di colore verde avvistato nei cieli italiani 




Ancora una volta , tra le  22:00 e le 22:30, un nuovo bolide illumina completamente i cieli italiani in direzione ovest, regalando uno spettacolo che per molti potrebbe risultare indimenticabile. Le molteplici testimonianze ci hanno portato a dover segnalare il fenomeno che è stato avvistato da diverse località tra cui Genova, Modena, Bologna, Ferrara, Firenze, Roma e Pescara. Si tratta dell’ennesimo evento astronomico che nel linguaggio comune viene definito ‘meteorite’, mentre in quello più tecnico si parla solitamente di meteora o bolide.

Anche nel Triveneto segnalazioni a pioggia da Mareno di Piave, Vazzola, Motta di Livenza, Chiarano. 


Anche questa volta la stazione video IMTN di Ferrara , gestita da Ferruccio Zanotti, coglie nuovamente l’evento attraverso la nei cieli italiani telecamera di sorveglianza del cielo.




Pubblicato alle ore 22:37 0 Commenti
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5 settembre 2013, Meteorite di Chelyabinsk: confermata l’autenticità di un frammento di 3,4 Kg

FONTE METEOWEB
http://www.meteoweb.eu/2013/09/meteorite-di-chelyabinsk-confermata-lautenticita-del-frammento/224511/


giovedì 5 settembre 2013, 19:12 di Renato Sansone

Gli scienziati russi hanno confermato l’autenticità del frammento di 3,4 Kg dell’asteroide esploso nei cieli di Chelyabinsk nello scorso mese di Febbraio. L’anonimo residente, al quale sono andati 10.000 dollari per il recupero, ha ricevuto un certificato ufficiale che conferma l’autenticità del frammento celeste. “Si, si tratta di un meteorite, ed è il più grande frammento analizzato finora dagli scienziati“, ha detto Andrei Kocherov, un funzionario dell’Università statale locale. Il corpo roccioso principale delle dimensioni di 18 metri e dal peso di 10.000 tonnellate, esplose con un’intensità equivalente a 440 kilotoni di TNT, pari a 27 volte la bomba nucleare che distrusse Nagasaki nel 1945. La disgregazione produsse circa 1200 feriti, tra cui tanti bambini, a causa dei vetri delle abitazioni andati in frantumi per via dell’onda d’urto. L’asteroide si frammentò in 7 parti, di cui uno autore del buco nel ghiaccio di otto metri nel lago di Chebarkul. Alla fine del mese di Marzo, osservazioni radar, hanno rilevato un cratere sul fondo, probabilmente creato dall’impatto. Si ritiene che il frammento principale avesse forma ovale e una dimensione di 1 metro per circa 600 Kg di peso.
Pubblicato alle ore 17:04 0 Commenti
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mercoledì 4 settembre 2013

4 settembre 2013, bolide fotografato nei cieli dell' Emilia ?

Fonte : Centro Meteo Italiano - http://www.centrometeoitaliano.it/nuovo-bolide-attraversa-cieli-dell-emilia-353/

Fenome
no avvistato e fotografato nei pressi di Sassuolo (Modena)

Le attenzioni verso la sfera celeste italiana sembrerebbero aumentate dopo il fenomeno avvenuto due notti fa in Veneto. Eppure la popolazione da ieri sta segnalando nuovi fenomeni simili in particolar modo al Nord Italia. La foto poco sotto arriva direttamente da Sassuolo, in provincia di Modena, dove un utente ci ha inviato l’immagine descrivendo l’accaduto come una scia che ha attraversato il cielo e molto similare a quella del Trevigiano. L’immagine tuttavia non risulta chiarissima, anche se può rendere un minimo l’idea.

l’immagine è stata scattata ieri sera intorno alle ore 19:53 Foto: Paola Toni


Pubblicato alle ore 22:51 0 Commenti
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