sabato 17 dicembre 2011

La sonda russa Phobos-Grunt cadrà sulla Terra a gennaio 2012

Purtroppo Non ci sono piu' speranze di recuperare la sonda russa Phobos-Grunt, lanciata l'8 novembre scorso (http://skysentinel.blogspot.com/2011/11/nuovo-allarme-rientro-atmosferico-la.html) dall'agenzia spaziale russa Roscosmos per esplorare una delle lune di Marte, Phobos. I dati piu' recenti indicano che la sonda e' destinata a cadere sulla Terra fra il 6 e il 19 gennaio prossimi.

Secondo la stessa agenzia spaziale russa, l'impatto di Phobos-Grunt con l'atmosfera terrestre dovrebbe avvenire su un'area molto vasta, tuttavia ''luogo e data precisa  - informa la Roscosmos - potranno essere determinati solo qualche giorno prima dell'impatto''.

Durante l'ingresso nell'atmosfera la sonda dovrebbe disintegrarsi e secondo le prime stime il peso complessivo dei frammenti che potrebbero raggiungere il suolo dovrebbe essere inferiore ai 200 chilogrammi.
  

Si spengono cosi' le speranze i poter recuperare questa missione interplanetaria, la prima di questo tipo tentata dalla Russia dopo il fallimento di un'altra missione diretta a Marte, la Mars-96.
                                                                                                                           Fonte : ANSA

Video TGR Leonardo


martedì 13 dicembre 2011

Meteore di dicembre - Picco delle Geminidi previsto dal 13 al 14 - Il Mistero della loro origine

Questo mese è tra i piu' favoriti per le osservazioni di stelle cadenti grazie al maggior numero di ore di oscurità anche se sarà parzialmente disturbato dalla presenza della Luna piena.

Ad inizio mese sono attivi alcuni interessanti sciami minori, per lo più nei dintorni delle costellazioni del Toro e di Orione. Le lentissime alfa Arietidi, legate alla cometa 1894 Denning, rivelatesi, soprattutto grazie alle osservazioni video, inaspettatamente attive. Le Chi Orionidi, una corrente eclitticale molto diffusa che pare continuare l’attività delle Tauridi di novembre. Come queste ultime sono formate in gran parte da particelle cometarie, ma anche da piccoli residui asteroidali, per cui può capitare che mostrino anche dei bolidi spettacolari. Le Monocerontidi, originate dalla cometa 1917 I Mellish, uno sciame di deboli meteore che sembrano provenire da un’area-radiante molto diffusa, probabilmente sdoppiata.

Nelle notti che precedono Natale saranno visibili anche le Ursidi, formate dai detriti della cometa Tuttle. Il picco di attività si avrà nella notte del 22 Dicembre, in un cielo questa volta non disturbato dalla Luna! Sono previste circa 20 meteore per ora e sembreranno provenire dalla costellazione dell’Orsa Minore, quindi osservabili guardando a Nord.
Per dettagli di altri sciami minori del periodo si rimanda al sito della sezione Meteore dello UAI : http://meteore.uai.it/dic2011.htm 
In assoluto lo sciame che la farà da padrone per intensità e frequenza è quello delle Geminidi il cui picco è atteso quest' anno nella notte tra il 13 ed il 14 dicembre, quando la Luna sarà presente da poco prima della mezzanotte in poi.  
Un bolide prodotto dallo sciame meteorico delle Geminidi. (AstroPics.com/TWAN)
Le Geminidi generalmente producono frequenze orarie abbastanza sostenute, e nei tre giorni intorno al massimo è possibile osservarne in un’ora più di una ventina.
Esse hanno un colore tendente al bianco e si muovono ad una velocità di cica 36 km/s. Durante il massimo in questi ultimi decenni sono sempre state in numero superiore al centinaio. Mostrano un gran numero di meteore luminose. Le vedremo anche crescere mediamente in luminosità con il passare dei giorni.
Un bolide ripreso da una postazione automatica durante le Geminidi del 2009
La costellazioni dei Gemelli la vedremo sorgere ad EST nella sera del 13 ed alzarsi nel cielo nel corso della notte.
  
Radiante Geminidi nella costellazione dei Gemelli

Il Mistero di "3200 Phaeton".

Molte delle piogge meteoriche provengono dalle comete, che lasciano notevoli quantità di meteoroidi che danno vita alle notti delle stelle cadenti. Le Geminidi sono diverse. Il corpo che le origina non è una cometa ma un oggetto roccioso chiamato 3200 Phaeton (1983 TB), che lascia talmente pochi detriti che quasi non basta a spiegare le Geminidi. Si tratta di un corpo di 5 chilometri di diametro, con orbita molto ellittica che porta ad un afelio di 400 milioni di chilometri e ad un perielio di 20 milioni di chilometri. Quindi, afelio tra Marte e Giove e perielio più vicino al Sole rispetto a Mercurio, con una eccentricità di 0,89 del tutto simile a quella delle comete.
3200 Phaeton è stato scoperto nel 1983 dal satellite IRAS della NASA ed è stato prontamente classificato come asteroide. Cosa altro potrebbe essere? Non ha una coda, la sua orbita interseca la Fascia Principale degli Asteroidi ed il suo colore somiglia a quello di tantissimi altri asteroidi. Infatti, 3200 Phaeton somiglia all'asteroide Pallas della fascia principale.
I ricercatori hanno studiato con molta attenzione l'orbita delle Geminidi, concludendo che si tratta di particelle espulse dal corpo mentre 3200 Phaeton era molto vicino al Sole, e non quando si trovava nella fascia degli asteroidi in rottura con Pallas. L'orbita eccentrica di 3200 Phaeton lo porta all'interno dell'orbita di Mercurio ogni 1,4 anni. Il corpo roccioso riceve quindi una regolare radiazione solare che potrebbe far bollire i getti di polvere nel flusso delle Geminidi.
D'altro lato, invece, la composizione di 3200 Phaeton sembra rispecchiare quella di Pallade mentre le particelle prodotte durante l'avvicinamento al Sole non producono più dello 0,01% delle meteoriti che ci raggiungono!  
Per testare l'ipotesi dell'avvicinamento al Sole, i ricercatori hanno utilizzato la coppia di satelliti STEREO della NASA, disegnata per studiare l'attività solare. I coronografi a bordo di STEREO possono rintracciare asteroidi e comete ed a giugno 2009 hanno scovato 3200 Phaeton a soli 15 diametri solari di distanza dalla superficie del Sole.
Quel che è successo ha sorpreso gli scienziati che hanno analizzato i dati. 3200 Phaeton ha aumentato la propria brillantezza di un fattore 2 e la spiegazione più plausibile è che esso abbia espulso getti di detriti, forse in risposta ad una ripartizione delle rocce superficiali ed alla loro reazione al riscaldamento solare molto intenso.
Si tratta di una ipotesi forte che prevede una cometa rocciosa, ma si apre un'altra questione, già accennata: l'ammontare di detriti espulsi durante l'incontro con il Sole del 2009 ha aggiunto soltanto lo 0,01% alla massa del flusso delle Geminidi, quasi insufficiente a mantenere il flusso nel tempo. Forse la cometa rocciosa era un tempo più attiva? .. rimane un mistero da approfondire.

                                                                                    Fonti :  - UAI-Commissione Divulgazione
                                                                                                  - SkyLive