sabato 28 settembre 2013

28 settembre 2013, Bolide luminoso attraversa l' Italia da Nord a Sud

Sabato 28 settembre, pochi minuti dopo le 21:00, un gigantesco bolide di colore verde ha illuminato i cieli italiani ed è stato avvistato da moltissime città (Firenze, Bologna, Ancona, Pescara, Perugia, Roma, Avezzano, Napoli, Bari, Taranto, Lecce, Foggia, Crotone, Catanzaro e tante altre).
Pochi secondi di luce attraversano il cielo lasciando tutti sorpresi. Da Nord a Sud il cielo si illumina a giorno. Una scia luminosa eun lievissimo boato hanno impressionano tutta Italia.  Le segnalazioni giunte  soprattutto dalle regioni centrali fra Lazio e Abruzzo, lo descrivono come un’enorme bolide di colore verde. Fortunatamente la meteora si è limitata a lasciare una traccia luminosa disintegrandosi in alta atmosfera senza causare danni al suolo. Una scia di luce ha attirato l’attenzione degli Italiani per un momento e poi si è spenta silenziosamente così come era arrivata. Dalle testimonianze raccolte ha suscitato solo un gran stupore senza effetti acustici, solo in pochi hanno udito un lievissimo boato.


venerdì 27 settembre 2013

27 settembre 2013, Russia ripescato primo pezzo da cinque chili meteorite di Chelyabinsk


Fonte TM News
http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20130927_00272_NE.shtml





Yekaterinburg, 27 set. (TMNews) - I sommozzatori russi hanno ripescato sul fondo di un lago degli Urali un pezzo di meteorite da quasi cinque chilogrammi, il frammento più grande del bolide che a febbraio sconvolse la regione di Chelyabinsk. La roccia, che pesa per l'esattezza 4,8 chilogrammi, è il frammento "più grande finora" del meteorite esploso sui cieli di Chelyabinsk e caduto nel lago di Chebarkul. Lo ha detto a Ria Novosti un rappresentante dell'amministrazione della cittadina di Cherbakul. A fine agosto i residenti del luogo avevano trovato un altro grosso frammento del peso di 3,4 chilogrammi. Ieri i sommozzatori hanno riportato alla luce dalle acque del lago cinque rocce che si ritiene facciano parte del meteorite originario, consegnandole agli scienziati.

Gli uomini rana lavorano per portare alla superficie un grosso pezzo di roccia, del peso presunto di qualche centinaio di chili, alla profondità di 16 metri, dove si ritiene si trovi il frammento più grande. Il meteorite esplose sulla Russia il 15 febbraio, causando il ferimento di 1.500 persone, in maggior parte per le schegge dei vetri delle finestre, mandati in mille pezzi dall'onda d'urto. Secondo gli scienziati il meteorite è una classica condrite, roccia non metallica che rappresenta il tipo più comune di meteoriti caduti sulla Terra.


Video Notizia su Repubblica TV : 





giovedì 26 settembre 2013

26 settembre 2013, Palla di fuoco fotografata e filmata nei cieli degli Stati Uniti d' America

Fonte MeteoWeb :
http://www.meteoweb.eu/2013/09/brillante-meteora-illumina-14-stati-degli-stati-uniti-damerica-foto-e-video/228970/


Credit: Angela McClain

Una meteora è esplosa nei cieli medio occidentali degli Stati Uniti. Vari testimoni hanno riferito di un boom sonico e di una scia vorticosa nel cielo, visibile molto tempo dopo la disgregazione del meteoroide. Per qualcuno si è trattato dell’evento più luminoso mai osservato, altri riferiscono di aver osservato l’intero paesaggio illuminarsi. Una grande luce verde, colma di striature nel cielo sino a 20 secondi dopo l’evento. “Siamo rimasti sbalorditi, mai a memoria d’uomo, avevamo visto un oggetto del genere“, affermano i residenti di Faith Ranch in Jewett, Ohio. “Effettivamente si è trattato di un evento molto luminoso“, afferma Bill Cooke del Meteoroid Environment Office della NASA. La grande luminosità dell’oggetto ha reso sovraesposte le immagini catturate dalle apposite telecamere di sorveglianza. A giudicare dalla magnitudine, il meteoroide doveva avere dimensioni metriche. I dati provenienti da più telecamere mostrano che il meteoroide ha colpito l’atmosfera terrestre viaggiando a 51 Km/s, pari a oltre 180 mila Km/h, passando direttamente sopra Columbus, nell’Ohio. Attraverso una mappa preliminare, l’American Meteor Society suppone che la palla di fuoco si sia resa visibile da ben 14 stati americani. 

Il Filmato











23 settembre 2013, Diatomee dallo Spazio ?

Fonte : Corriere della Sera.IT
http://www.corriere.it/scienze/13_settembre_23/diatomee-cosmiche-cielo-panspermia_6a9e167c-2424-11e3-952d-4ca9735c4400.shtml




Parte di una diatomea, probabilmente della specie Nitzschia, recuperata a 25 km di altezza (Wainwright) Che cosa ci fa un microscopico guscio di diatomea sospeso nella stratosfera a 25 km di altezza? E soprattutto: com'è arrivato fin lassù? A questa domanda ciascuno di noi risponderebbe, guidato più dal buonsenso che dalla competenza, chiamando in causa vortici atmosferici, eruzioni vulcaniche o trasporti di velivoli d'alta quota. Ma cinque ricercatori di rispettabilissime università del Regno Unito, dopo avere scartato tutte le possibili cause terrestri, concludono, tenetevi forte, che la diatomea da loro trovata è aliena, che viene dallo spazio, dopo aver viaggiato chissà per quanto tempo nel cuore di una cometa.

PRESUNTE SCOPERTE - L'ultimo annuncio di una lunga serie di presunte scoperte di microorganismi extraterrestri è stato appena pubblicato su Journal of Cosmology, una rivista scientifica nota fra gli esperti per la sua tendenza ad accogliere i contributi dei sostenitori della moderna panspermìa, la teoria secondo cui la vita non è comparsa spontaneamente sulla Terra ma ci è arrivata, e continuerebbe ad arrivarci dallo spazio. Fra i maggiori sostenitori di questa teoria c'è stato il famoso astronomo Fred Hoyle, morto nel 2001, che descriveva le comete come inseminatori universali di vita elementare. Non a caso l'articolo che ora annuncia la scoperta della diatomea cosmica è firmato, fra gli altri, da Chandra Wickramasinghe, già allievo prediletto e poi collaboratore di Hoyle.

                                       Foto di presunte diatomee aliene

                       

CONCLUSIONI AFFRETTATE - A leggere l'articolo si direbbe che le premesse della ricerca sono ineccepibili; piuttosto sembrano affrettate le conclusioni. I cinque hanno allestito un apparato strumentale dotato di campionatori automatici e sospeso a un pallone stratosferico. A quote prestabilite ciascun campionatore si apriva e captava un po' di aria rarefatta con il relativo pulviscolo, da esaminare poi in laboratorio. Il pallone è stato lanciato da Ellesmere Port (pochi chilometri a sud di Liverpool) il 31 luglio scorso. Tutto ha funzionato alla perfezione: dopo aver completato i prelievi, raggiunta la quota di circa 27 km, la navicella è stata sganciata ed è scesa con un paracadute a Wakefield, nello Yorkshire, un centinaio di chilometri più a est. Gli autori assicurano che pallone e navicella erano stati accuratamente puliti prima del lancio e che i meccanismi di campionamento, rigorosamente sterilizzati, erano stati concepiti per far si che i filtri inglobassero solo le particelle prelevate alle alte quote desiderate, senza rischi di intrusioni dei contaminanti presenti alle più basse quote.

PRELIEVI - Questo tipo di prelievi ha la finalità di studiare, con l'aiuto di microscopi elettronici a scansione, la composizione del pulviscolo atmosferico ad alta quota e i vari tipi batteri eventualmente presenti, i cosiddetti estremofili, che riescono a sopravvivere a temperature di decine di gradi sottozero, sotto un intenso bombardamento di radiazioni ultraviolette. La maggior parte degli scienziati ritiene che questi batteri, piccoli appena un millesimo di millimetro e leggeri, tanto da poter restare sospesi per lunghi periodi nella rarefatta stratosfera, siano sollevati dalle basse quote fino a decine di chilometri d'altezza da forti correnti ascensionali e da altri meccanismi di trasporto atmosferico.

INSOLITO - Subito, al primo sommario esame dei reperti, è stato trovato qualcosa di insolito: nel filtro esposto a poco meno di 25 km d'altezza era rimasto impigliato quello che inequivocabilmente è apparso un frammento di frustulo di diatomea, cioè un pezzo del guscio di uno di questi organismi unicellulari che popolano in abbondanza le acque sia salate sia dolci. Per quanto più grandi dei batteri, da dieci a cento volte, le diatomee sono dotate di un elegante involucro siliceo che le rende troppo pesanti per un facile trasporto alle altissime quote. «Mai prima d'ora era stato catturato nella stratosfera un frammento di diatomea, per proiettare il quale fino a 25 km si dovrebbe pensare a un fenomeno importante come alla colonna ascendente di una grande eruzione vulcanica. Bisogna poi considerare che il frammento, una volta arrivato lassù, sarebbe riportato a terra dalla forza di gravità nel giro di poche ore>, ha dichiarato Milton Wainwright, il primo firmatario dell'articolo.

ERUZIONE - Poiché l'ultima grande eruzione europea capace di lanciare in stratosfera particolato relativamente pesante è stata quella del vulcano islandese Eyjafjallajökull nel 2010, e poiché i tempi di residenza in stratosfera del frammento di diatomea trovato sono stati calcolati in appena 6 ore, gli autori concludono che la diatomea non può che venire dallo spazio, a meno che non si scopra un nuovo meccanismo di trasporto atmosferico per oggetti relativamente più pesanti, attualmente impensabile. In linea con le teorie sulla panspermia di Hoyle, inoltre, i cinque ricercatori britannici ipotizzano addirittura che la loro diatomea albergasse nella cometa progenitrice dello sciame estivo delle Perseidi, dato che il volo del pallone è avvenuto proprio a ridosso di questa pioggia di meteore.

SCETTICISMO - La comunità scientifica, dopo ripetuti falsi annunci e cocenti delusioni (fra le più clamorose, la scoperta di batteri fossili nel meteorite marziano di Allan Hills nel 1996, annunciata addirittura dal presidente Bill Clinton, e poi rivelatasi un abbaglio dovuto ad artefatti mineralogici) ha reagito piuttosto negativamente all'articolo dei colleghi britannici, criticando la loro imprudenza e facendo notare che, molto probabilmente, la diatomea è finita nel campionatore al livello del suolo, oppure perché stava da qualche parte appiccicata nel pallone ed è scivolata giù durante il volo. Chris McKay, un astrobiologo della Nasa, ha preferito commentare con una citazione del grande scienziato e divulgatore Carl Sagan: «Un grande annuncio presuppone una grande evidenza», ha detto. «Loro hanno trovato qualcosa di curioso, ma per ora niente di più».

PRECEDENTI - Scorrendo le recenti pubblicazioni di Wikramasinghe, si trova che le diatomee potrebbero essere l'ossessione aliena di questo scienziato, attualmente docente e direttore del Centre for Astrobiology alla University of Buckingham, in Gran Bretagna. Proprio a gennaio del 2013, sempre su Journal of Cosmology, il professore ha pubblicato un articolo su un presunto meteorite caduto in Sri Lanka nel 2012 all'interno del quale egli ha trovato, indovinate che cosa? Diatomee fossili. Peccato che il meteorite in oggetto non abbia ricevuto la certificazione di essere tale da altri esperti che lo hanno classificato come una folgorite, una roccia terrestre colpita da un fulmine. 


                                   La Notizia al TG2 ore 13.00 del 25/09/2013








lunedì 23 settembre 2013

Meteoriti caduti in Italia, la caduta di Orvinio (Rieti), 31 agosto 1872


Fonte Meteoweb : 

http://www.meteoweb.eu/2013/09/meteoriti-caduti-in-italia-il-caso-di-orvinio-rieti-il-31-agosto-1872/227800/





Uno dei meteoriti più grandi caduti in Italia, di cui ancora oggi si possono ammirare i frammenti, cadde il 31 agosto del 1872 vicino Orvinio, un paese situato sui Monti Lucretili, in provincia di Rieti (a est di Roma).

Secondo le testimonianze del tempo il meteorite prima di cadere creò forte apprensione fra la popolazione, per la grandissima scia luminosa che lasciò dietro di sé e che fu visibile in un vasto territorio. La scia luminosa venne infatti vista anche sui Colli Albani. La traiettoria seguita fu da sud verso nord, e passò a est della Capitale.

I frammenti in cui si disintegrò la meteorite di Orvinio si sparsero su un territorio abbastanza vasto e ci vollero mesi per la loro individuazione. Dalla somma di tutti i frammenti rintracciati si arrivò al peso considerevole di 3397 grammi, quasi 4 kg. I frammenti furono poi spediti a vari musei mineralogici europei, e in Italia ne rimanne solo uno, del peso di 735 grammi. Questo frammento è conservato presso il Museo di Mineralogia dell’Università La Sapienza di Roma.

Dal punto di vista geologico la meteorite di Orvinio è un tipo particolare di Condrite, contenente leghe di nichel (Ni) e ferro (Fe), solfuri di ferro e silicati (in particolar modo olivina e ortopirosseno).


21 settembre 2013, Coulterville, Palla di fuoco illumina il cielo della California

Fonte : Centro Meteo italiano
http://www.centrometeoitaliano.it/gran-meteora-illumina-i-cieli-della-california-video-1440/


Una meravigliosa apparizione tra i cieli della California, alle ore 3:53 locali del 21 settembre. 

L’installazione di molteplici telecamere che puntano in direzione del cielo, sia della Nasa che di utenti amatoriali, sta favorendo l’ingresso nella rete di materiale multimediale massiccio su quelle che in America vengono definite ‘fireballs’.

Di seguito il passaggio catturato da una telecamera a Coulterville, una cittadina della California.