giovedì 29 agosto 2013

29 agosto 2013, Una nuova teoria secondo la quale la vita sulla Terra verrebbe da Marte

FONTE GAIANEWS.IT

http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/siamo-tutti-marziani-44664.html#.UjRwUsa-2Sp
Scritto da Redazione di Gaianews.it il 29.08.2013

Una nuova teoria confermerebbe che la vita che oggi prospera sulla Terra, compresa la nostra, ha avuto origine su Marte.


Il professor Steven Benner la presenterà oggi in occasione della conferenza annuale Goldschmidt. La teoria sostiene che una forma ossidata del molibdeno, che potrebbe essere stato fondamentale per l’origine della vita , non poteva essere disponibile che sulla superficie di Marte e non sulla Terra . “Inoltre ” , ha detto il professor Benner ” recenti studi dimostrano che queste condizioni, adatte per l’origine della vita, possono ancora esistere su Marte.”

“E’ solo quando il molibdeno diventa altamente ossidato che è in grado di influenzare la formazione della vita, ” spiega il professor Benner , dell’ Istituto Westheimer per la Scienza e la Tecnologia negli Stati Uniti. “

Questa forma di molibdeno non avrebbe potuto essere disponibile sulla Terra quando la vita è iniziata, perché tre miliardi di anni fa la superficie della Terra aveva molto poco ossigeno, ma su Marte è successo. E ‘ un altro elemento di prova che rende più probabile che la vita sulla Terra sia arrivata grazie ad un meteorite marziano , piuttosto che iniziare su questo pianeta”.

La ricerca che il professor Benner presenterà alla conferenza Goldschmidt affronta due dei paradossi che rendono difficile per gli scienziati la comprensione della nascita della vita sulla Terra.

Il primo è il cosiddetto ‘tar paradox’. Tutti gli esseri viventi sono fatti di materia organica , ma se si aggiunge l’energia, come il calore o la luce, alle molecole organiche lasciate a se stesse, queste non creano la vita.” Piuttosto la materia organica si trasforma in qualcos’altro.

Il molibdeno sembra essere una sostanza che impedisce questa trasformazione. Per questo gli scienziati ritengono che questo materiale sia importante perchè la vita inizi.

”L’analisi di un meteorite marziano di recente ha dimostrato che su Marte era presente il boro ( che pure rallenta la trasformazione ndr.) , ora crediamo che ci fosse anche una forma ossidata di molibdeno. “

Il secondo paradosso è che la vita avrebbe dovuto lottare non poco per iniziare sulla Terra perchè il pianeta era completamente coperto d’acqua. Questo avrebbe impedito alte concentrazioni di boro, ma il problema più importante è che l’acqua è corrosiva per l’RNA, che secondo gli scienziati fu la prima molecola genetica comparsa. Su Marte invece l’acqua era presente, ma in misura minore.

“L’ evidenza sembra essere che noi siamo in realtà tutti marziani; che la vita ha avuto inizio su Marte ed è arrivata sulla Terra su una roccia, ” dice il professor Benner . “E’ una fortuna che siamo finiti qui, perchè la Terra è il migliore fra i due pianeti per ospitare la vita. Se i nostri antenati ipotetici marziani fossero rimasti su Marte, non avremmo potuto raccontare nessuna storia.”

mercoledì 28 agosto 2013

28 agosto 2013 - Bolide ripreso dalla postazione Sky Sentinel di Caserta presso Associazione Arma Aeronautica - Reggia di Caserta - Direzione SUD

Bolide Ripreso il 28/08/2013 alle 20:55 (ora locale) in Direzione SUD 

Il bolide è stato  avvistato ad occhio nudo dal Generale Elia Rubino (presidente dell' Associazione Arma Aeronautica) e da alcuni componenti della sua famiglia. 

Successivamente dai controlli a valle della segnalazione è risultata la cattura da parte della Postazione sita nella sede dell' Associazione Arma Aeronautica nella Reggia di Caserta.

*** E' Il caso perfetto in cui i dati visuali di un testimone vengono confermati da registrazioni strumentali ! ***


Di seguito i dati visuali riportati: 

Ora 20:55 circa (ora legale)
L'avvistamento in oggetto, da parte mia e di altre 2 persone contemporaneamente, è avvenuto a Caserta, da un punto di osservazione incentrato sulle Coordinate : Lat. Nord 41°05' ; Long. 14°20'.

Bolide apparso nel II Quadrante del cielo, a Sud Est della città:
-luminosissimo, nitido e policromatico;
-colori dominanti blu-azzurro con lampi ;
-traiettoria rettilinea uniforme;
-si è frammentato in un paio di micro esplosioni, fino a spegnersi dopo circa 10 secondi dalla sua apparizione;
-direzione del moto, da Nord-Est verso Sud-Ovest ;
-elevazione apparente > 40°;
-magnitudine apparente -4,2 (rapportandola a Venere al massimo della sua luminosità).
-lunghezza percorso circa 50°;
-da sx a dx discendente 15°;
-esito: direzione SSO, altezza circa 25°;

firmato : Gen. Elia Rubino


Foto



Filmato




Traiettoria





28 agosto 2013, I mattoni della vita nel meteorite di Chelyabinsk (Russia): la scoperta di ricercatori italiani

FONTE : METEOWEB
http://www.meteoweb.eu/2013/08/i-mattoni-della-vita-nel-meteorite-di-chelyabinsk-russia-la-scoperta-di-ricercatori-italiani/222748/



Credit: Marat Ahmetvaleev

Ingredienti indispensabili per gettare le basi della vita sono stati ottenuti da ricercatori italiani a partire da frammenti delmeteorite di Chelyabinsk, caduto in Russia, nel febbraio scorso. Si tratta di molecole complesse componenti dell’Rna, il braccio destro del Dna, ottenute grazie a un esperimento condotto in Russia, presso il centro di astrobiologia di Dubna (Mosca), dal gruppo coordinato dal chimico organico e bioorganicoRaffaele Saladino, dell’universita’ della Tuscia. Con questo test, ha detto Saladino all’ANSA, ”abbiamo inaugurato il centro di astrobiologia di Dubna e dato il via al primo lavoro nell’ambito della collaborazione Italia-Russia che vede coinvolti anche il genetista molecolare Ernesto Di Mauro, dell’universita’ di Roma La Sapienza”. Nell’acceleratore di particelle di Dubna i ricercatori hanno bombardato i frammenti di meteorite ricevuti da Eugene Krasavin, direttore del centro di astrobiologia di Dubna, con fasci di neutroni a una energia di 150 mega elettronvolt (Mev), simulando in questo modo un bombardamento di radiazioni come potrebbe avvenire nello spazio. ”I frammenti – ha spiegato Saladino – sono di colore grigiastro e somigliano a granelli di carbone circondati da roccia, perche’ hanno un nucleo carbonaceo avvolto da uno strato minerale, e si sono mostrati dei catalizzatori molto attivi (i piu’ attivi tra tutti i meteoriti che abbiamo studiato finora) dando vita, in presenza di formammide, (un composto di idrogeno, carbonio, ossigeno e azoto), a molecole organiche complesse, fra cui alcuni nucleosidi componenti l’Rna”. ‘‘E’ la prima volta – ha sottolineato Saladino – che derivati nucleosidici di struttura molto complessa, costituiti da una base nucleica legata a uno zucchero, vengono sintetizzati in un unico atto reattivo da un precursore chimico semplice come la formammide”. Saranno eseguiti altri esperimenti ma fra le prime conclusioni che si possono trarre, per Saladino, e’ che lo spazio e’ molto piu’ dinamico di quello che si pensi e che imeteoriti, in questo ambiente, possono sintetizzare i mattoni alla base delle molecole della vita.


martedì 27 agosto 2013

27 agosto 2013, meteoritie di Chelyabinsk scoperta una collisione con un altro corpo del sistema solare precedente alla caduta

Fonte : GAIA NEWS

http://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/la-storia-del-meteorite-di-chelyabinsk-44579.html#.UjRxvca-2So
Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.08.2013

Il meteorite di Chelyabinsk, caduto a febbraio scorso nell’omonima cittadina russa, si è probabilmente scontrato con un altro corpo nel sistema solare o è andato troppo vicino al Sole prima di precipitare sul nostro pianeta, secondo una ricerca presentata ieri in occasione della conferenza Goldschmidt a Firenze.

Un team dell’Istituto di Geologia e Mineralogia (IGM) di Novosibirsk ha analizzato frammenti del meteorite, il cui corpo principale è sprofondato nel fondo del lago Chebarkul vicino a Chelyabinsk, il 15 febbraio di quest’anno.

Anche se tutti i frammenti sono composti dagli stessi minerali, la struttura e la consistenza di alcuni frammenti mostrano che il meteorite aveva subito un processo di fusione prima di essere sottoposto a temperature estremamente elevate, entrando nell’atmosfera terrestre.

“Il meteorite che atterrò vicino a Chelyabinsk è un tipo conosciuto come condrite LL5 ed è abbastanza comune per questo tipo di meteorite aver subito un processo di fusione prima di precipitare sulla terra,” spiega il Dott. Victor Sharygin dell’IGM, che ha presentando la ricerca al convegno Goldschmidt . “Questo significa quasi sicuramente che c’è stata una collisione tra il meteorite e un altro corpo del sistema solare o il meteorite si è avvicinato molto al sole.”

Sulla base del loro colore e della loro struttura, i ricercatori dell’IGM hanno diviso i frammenti del meteorite in tre tipi: scuri, chiari e intermedi.

I frammenti scuri includono una grande percentuale di materiale a grana fine, e la loro struttura, la consistenza e la composizione minerale mostrano che si sono formati da un processo di fusione molto intenso, ed è probabile che sia stata o una collisione con un altro corpo o la vicinanza al sole. Questo materiale è distinto dal materiale che si trova sulla crosta del meteorite che si scioglie e poi solidifica, mentre viaggia attraverso l’atmosfera terrestre.

“Tra i molti frammenti che stiamo analizzando, solo tre campioni scuri mostrano una forte evidenza di precedente metamorfismo e di fusione”, spiega Sharygin. “Tuttavia, molti frammenti di meteorite sono stati raccolti dalle persone, quindi è impossibile dire quanto grande sia l’area colpita del meteorite. Speriamo di poterne saperne di più una volta che il corpo principale del meteorite sarà ripescato dal lago”.

Il team IGM ha anche trovato piccole quantità di elementi del gruppo del platino nella crosta di fusione del meteorite. Il team ha identificato questi elementi come una lega di osmio, iridio e platino, ma la loro presenza è insolita visto che la crosta di fusione si forma in un periodo troppo breve di tempo perchè questi elementi si accumulino facilmente. La ricerca proseguirà dunque anche per dare risposta a questo mistero nei prossimi mesi anche sul meteorite principale.


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FONTE : METEOWEB

http://www.meteoweb.eu/2013/08/meteorite-di-chelyabinsk-scoperta-una-collisione-precedente-alla-caduta/222722/

martedì 27 agosto 2013, 12:15 di Renato Sansone


La meteora nei cieli della Russia

Prima di cadere sulla Russia nel febbraio scorso, il meteorite diChelyabinsk era già ‘provato’ da almeno un altro incontro violento: forse era entrato in collisione con un altro corpo nel Sistema Solare oppure era passato pericolosamente vicino al Sole. Lo rileva l’analisi dei frammenti del meteorite, i cui risultati sono presentati a Firenze, nella conferenzaGoldschmidt organizzata dall’Associazione europea di Geochimica. Il meteorite e’ stato studiato dagli esperti dell’Istituto di Geologia e mineralogia di Novosibirsk, Ripescati dal lago Chebarkul, vicino Chelyabinsk, i frammenti sono composti dallo stesso minerale e mostrano i segni di un processo di fusione molto intenso, precedente alle temperature elevatissime che il meteorite ha incontrato al momento dell’ingresso nell’atmosfera terrestre. Il meteorite di Chelyabinsk è molto primitivo e appartiene alla famiglia delle condriti LL5: ”per molti meteoriti di questo tipo è abbastanza comune avere incontrato un processo di fusione prima di cadere a Terra”, osserva l’autore della ricerca,Victor Sharygin, che presenta i dati a Firenze. Sulla base del colore e della struttura, i ricercatori hanno distinto i frammenti in tre tipi: leggeri, scuri e intermedi.

 

I piu’ primi sono i piu’ comuni, mentre i piu’ scuri sono i testimoni diretti dell’impatto che ha fatto fondere parzialmente il meteorite prima che questo cadesse sulla Terra. Informazioni ulteriori potranno arrivare quando il corpo principale del meteorite sarà ripescato dal lago Chebarkul. Al momento nei frammenti scuri sono state individuate minuscole bolle sferiche ‘incastonate’ in cristalli di ossido, silicati e metalli. Sono state anche individuate piccole quantità di platino, probabilmente formate in conseguenza di un processo chimico avviato nell’impatto con l’atmosfera terrestre.

lunedì 26 agosto 2013

26 agosto 2013 - Sprites ripresi dalla postazione Sky Sentinel di Caserta presso Associazione Arma Aeronautica - Reggia di Caserta - Direzione SUD

Primi Sprites ripresi alle 21:42 circa dalla Postazione della Reggia di Caserta al largo delle coste tra la Sicilia  occidentale e la Tunisia !

Gli “Sprites” registrati dalla Telecamera dell’Associazione Arma Aeronautica, installata sul tetto della Reggia, appartengono ai TLE (Transient Luminous Events) che  sono fenomeni elettrici dell'alta atmosfera (oltre gli 80 km)  che in particolari condizioni compaiono per brevissimo tempo al di sopra di temporali in associazione all'attività elettrica degli stessi.

In questo caso l' evento è stato scatenato da una cella temporalesca che transitava tra le coste della Sicilia occidentale ed il continente africano.

Di seguito anche le immagini satellitari che confermano la situazione meteo nel momento in cui sono stati registrati gli eventi luminosi in oggetto.

Foto degli Sprite (angolo in basso a destra)


Filmato 




Cartina con la Mappa delle fulminazioni (Fonte Blitzorung) 




Mappa Meteo e Foto da Satellite con evidenza della cella Temporalesca all' origine degli eventi elettrici


 





domenica 25 agosto 2013

25 agosto 2013, Asteroide 2013 QR1, in transito vicino alla Terra

L'asteroide, provvisoriamente chiamato 2013 QR1, è stato scoperto il 16 agosto 2013 dall'osservatorio Pan-STARRS, posizionato a 3.000 metri sul cratere Haleakala a Maui e gestito dall'università delle Hawaii.


2013 QR1 ha un diametro stimato di 250 metri e all'alba di oggi  25 agosto, alle 06:37 , ha raggiunto  la distanza minima dalla Terra di 3 milioni di chilometri.



Potentially Hazardous Asteroid 2013 QR1: orbit

Potentially Hazardous Asteroid 2013 QR1: 19 Aug. 2013


L'asteroide, in questo transito, non costituirà assolutamente un pericolo per il nostro pianeta ma sarà molto interessante da osservare, considerate le sue dimensioni non proprio trascurabili. 

Per chi desidera seguire l'evento  potrà collegarsi al Progetto Virtual Telescope al seguente link http://www.virtualtelescope.eu/webtv/ , dalle 20:30.