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Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.08.2013
Il meteorite di Chelyabinsk, caduto a febbraio scorso nell’omonima cittadina russa, si è probabilmente scontrato con un altro corpo nel sistema solare o è andato troppo vicino al Sole prima di precipitare sul nostro pianeta, secondo una ricerca presentata ieri in occasione della conferenza Goldschmidt a Firenze.
Un team dell’Istituto di Geologia e Mineralogia (IGM) di Novosibirsk ha analizzato frammenti del meteorite, il cui corpo principale è sprofondato nel fondo del lago Chebarkul vicino a Chelyabinsk, il 15 febbraio di quest’anno.
“Il meteorite che atterrò vicino a Chelyabinsk è un tipo conosciuto come condrite LL5 ed è abbastanza comune per questo tipo di meteorite aver subito un processo di fusione prima di precipitare sulla terra,” spiega il Dott. Victor Sharygin dell’IGM, che ha presentando la ricerca al convegno Goldschmidt . “Questo significa quasi sicuramente che c’è stata una collisione tra il meteorite e un altro corpo del sistema solare o il meteorite si è avvicinato molto al sole.”
Sulla base del loro colore e della loro struttura, i ricercatori dell’IGM hanno diviso i frammenti del meteorite in tre tipi: scuri, chiari e intermedi.
I frammenti scuri includono una grande percentuale di materiale a grana fine, e la loro struttura, la consistenza e la composizione minerale mostrano che si sono formati da un processo di fusione molto intenso, ed è probabile che sia stata o una collisione con un altro corpo o la vicinanza al sole. Questo materiale è distinto dal materiale che si trova sulla crosta del meteorite che si scioglie e poi solidifica, mentre viaggia attraverso l’atmosfera terrestre.
“Tra i molti frammenti che stiamo analizzando, solo tre campioni scuri mostrano una forte evidenza di precedente metamorfismo e di fusione”, spiega Sharygin. “Tuttavia, molti frammenti di meteorite sono stati raccolti dalle persone, quindi è impossibile dire quanto grande sia l’area colpita del meteorite. Speriamo di poterne saperne di più una volta che il corpo principale del meteorite sarà ripescato dal lago”.
Il team IGM ha anche trovato piccole quantità di elementi del gruppo del platino nella crosta di fusione del meteorite. Il team ha identificato questi elementi come una lega di osmio, iridio e platino, ma la loro presenza è insolita visto che la crosta di fusione si forma in un periodo troppo breve di tempo perchè questi elementi si accumulino facilmente. La ricerca proseguirà dunque anche per dare risposta a questo mistero nei prossimi mesi anche sul meteorite principale.
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FONTE : METEOWEB
http://www.meteoweb.eu/2013/08/meteorite-di-chelyabinsk-scoperta-una-collisione-precedente-alla-caduta/222722/
martedì 27 agosto 2013, 12:15 di Renato Sansone
La meteora nei cieli della Russia
Prima di cadere sulla Russia nel febbraio scorso, il meteorite diChelyabinsk era già ‘provato’ da almeno un altro incontro violento: forse era entrato in collisione con un altro corpo nel Sistema Solare oppure era passato pericolosamente vicino al Sole. Lo rileva l’analisi dei frammenti del meteorite, i cui risultati sono presentati a Firenze, nella conferenzaGoldschmidt organizzata dall’Associazione europea di Geochimica. Il meteorite e’ stato studiato dagli esperti dell’Istituto di Geologia e mineralogia di Novosibirsk, Ripescati dal lago Chebarkul, vicino Chelyabinsk, i frammenti sono composti dallo stesso minerale e mostrano i segni di un processo di fusione molto intenso, precedente alle temperature elevatissime che il meteorite ha incontrato al momento dell’ingresso nell’atmosfera terrestre. Il meteorite di Chelyabinsk è molto primitivo e appartiene alla famiglia delle condriti LL5: ”per molti meteoriti di questo tipo è abbastanza comune avere incontrato un processo di fusione prima di cadere a Terra”, osserva l’autore della ricerca,Victor Sharygin, che presenta i dati a Firenze. Sulla base del colore e della struttura, i ricercatori hanno distinto i frammenti in tre tipi: leggeri, scuri e intermedi.
I piu’ primi sono i piu’ comuni, mentre i piu’ scuri sono i testimoni diretti dell’impatto che ha fatto fondere parzialmente il meteorite prima che questo cadesse sulla Terra. Informazioni ulteriori potranno arrivare quando il corpo principale del meteorite sarà ripescato dal lago Chebarkul. Al momento nei frammenti scuri sono state individuate minuscole bolle sferiche ‘incastonate’ in cristalli di ossido, silicati e metalli. Sono state anche individuate piccole quantità di platino, probabilmente formate in conseguenza di un processo chimico avviato nell’impatto con l’atmosfera terrestre.
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