mercoledì 7 marzo 2012

Asteroide 2011-AG5, nuovo rischio per la Terra ?

Ne sapremo di più nel settembre 2013, quando l’asteroide “si avvicinerà a 147 milioni di chilometri dalla Terra” (più o meno la distanza tra la Terra e il Sole), spiega Don Yeomans, direttore del Near-Earth Objects Program della NASA, il celebre programma per l’individuazione e il monitoraggio degli oggetti che possono costituire minacce al nostro pianeta. “Sarà l'occasione per osservare questa roccia spaziale e indicare più precisamente la sua orbita”. Se tutto questo non vi conforta, tenete presente che 2011 AG5 è bello grosso, ma non così grosso. Insomma, ha una diametro di 140 metri, tale da causare disastri di portata planetaria, ma non danni di livello estintivo. Per intenderci, un evento estintivo – con la scomparsa di buona parte delle specie animali e vegetali esistenti sulla Terra – può essere causato solo da asteroidi di dimensione superiore ai 3-4 chilometri, come quello che si ritiene abbia provocato l’estinzione del Triassico, con la scomparsa (tra gli altri) dei dinosauri, 65 milioni di anni fa. Si trattava di una montagna spaziale dal diametro di 10-12 chilometri.


Un censimento dei NEO (Neart Earth Objects, oggetti a distanza ravvicinata dalla Terra) effettuato dalla NASA.


Si chiama, in codice, 2011 AG5, ed è stato scoperto lo scorso gennaio dall’osservatorio di Mount Lemmon, in Arizona, zona nella quale sono impiantati importanti telescopi per l’individuazione di simili corpi, grazie alle ottime condizioni di visibilità. Il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha stimato al momento che le probabilità che il corpo impatti la Terra tra 28 anni, precisamente il 5 febbraio 2040, sono di 1 contro 625. Niente di allarmante, insomma, tanto che, nella scala Torino dei rischi di impatto, 2011 AG5 è appena al livello 1 su una scala di 10, quindi al gradino più basso di rischio. Si tratta comunque di stime provvisorie: l’asteroide sarà ora monitorato con attenzione per verificare se, nel tempo, la sua orbita possa cambiare e, cosa più probabile, se nuove stime possano rendere ancora più basso il rischio di collisione. Detlef Koschny, responsabile delle missioni nel sistema solare dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea, ammette che l’asteroide “è al momento l’oggetto che ha le più alte probabilità di impatto con la Terra nel 2040”. Ma chiarisce: “Finora abbiamo studiato bene soltanto la metà della sua orbita, quindi non abbiamo una certezza assoluta sulle conclusioni a cui sono giunti i nostri calcoli”.

Che danni può invece provocare un asteroide come 2011 AG5? Andiamo da tsunami con onde alte alcune centinaia di metri, tali da spazzare via qualunque cosa per chilometri in profondità nell’entroterra dei paesi costieri interessati, a terremoti fino al grado 10 Richter (finora mai registrato in tempi storici) nelle aree limitrofe al cratere d’impatto. Il danno peggiore sarebbe comunque causato dalla polvere alzata dall’impatto, proiettata fin negli strati più alti dell’atmosfera. Lì, le correnti porterebbero le polveri a distribuirsi su tutta la Terra, deflettendo la luce solare, provocando una sorta di “inverno nucleare” (com’è definita l’analoga possibilità prodotta dall’esplosione di più ordigni nucleari in una guerra atomica). A seconda della portata dell’impatto, questo inverno comporterebbe danni ai raccolti più o meno gravi, con carestie di portata planetaria tali da decimare la popolazione mondiale.

    
             Una proiezione della rotta di 2011 AG5 (fonte: NASA)
                                                                                                 Fonte : Fanpage