mercoledì 11 settembre 2013

11 settembre 2013, Dall’analisi di un meteorite nuovi indizi per la comparsa della vita sulla Terra

Fonte : GAIANEWS.IT
Gli scienziati della Arizona State University hanno analizzato i resti di un meteorite che si disintegrò l’anno scorso nell’atmosfera sopra la California (vedasi anche nostro precedente Post sulla caduta di Sutter Mill's http://skysentinel.blogspot.it/2012/04/california-e-caccia-al-meteorite.html)

Le analisi hanno rivelato la presenza di molecole finora mai trovate nei meteoriti dimostrando l’esistenza di una più grande disponibilità di molecole organiche provenienti dallo spazio, ma che avrebbero potuto contribuire alla comparsa della vita sulla nostro pianeta. Gli scienziati sono stato guidati da Sandra Pizzarello e la scoperta è stata pubblicata su PNAS.


Il luogo in cui il meteorite è caduto si chiama Sutter’s Mill che è casualmente anche il posto in cui nel 1849 si scatenò la corso all’oro. Questo meteorite, contrariamente a ciò che accade la maggior parte delle volte, non è stato a lungo a contatto con altri elementi. Infatti è stato individuato presto da un radar ed è stato possibile recuperarlo in fretta



Il lavoro è in corso di pubblicazione negli Atti di questa settimana della National Academy of Sciences ( PNAS ) . Il documento è intitolato , “Elaborazione di materiali organici meteoritici come un possibile analogo dell’evoluzione molecolare precoce in ambienti planetari “, ed è co -autore di Pizzarello , geologo Lynda Williams , NMR specialista Gregory Olanda e lo studente laureato Stephen Davidowski , il tutto da ASU .

“Le analisi di meteoriti non smettono mai di sorprendere … e aumentano le tue domande”, spiega Pizzarello . “Questo è un meteorite i cui elementi organici sono stati alterati dal calore e perciò dovrebbe essere di scarso appeal per la chimica bio- o prebiotica ma i processi del Sistema solare che hanno portano alla sua alterazione sembrano avere rivelato molecole complesse di interesse prebiotico come i polieteri.”

Pizzarello e il suo team hanno trattato idrotermicamente i frammenti del meteorite e hanno quindi rilevato i composti grazia alla gascromatografia-spettrometria di massa. Le condizioni idrotermali degli esperimenti , che imitano le condizioni della Terra primordiale (una vicinanza con l’attività vulcanica e coni crateri da impatto), ha rilasciato una miscela complessa di composti ricchi di ossigeno che comprendono una varietà di polieteri lineari e ramificati a catena lunga, presenti in grandi numeri.

La scoperta si aggiunge a quelle che supportano l’ipotesi che la vita sulla terra sia arrivata da altri pianeti, magari da Marte, o che composti giunti attraverso comete e meteoriti possano avere sostenuto la presenza della vita sul nostro pianeta.

Un recente studio aveva avvalorato la tesi che la vita sulla terra sia arrivata da Marte, dove avrebbe trovato inizialmente condizioni migliori, rispetto alla Terra. Da Marte poi la vita sarebbe scomparsa proseguendo invece florida il suo viaggio sul nostro pianeta coinvolgendo ora anche noi.


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