Le immagini radar hanno rivelato con grande sorpresa che l’asteroide 1998 QE2 è un asteroide binario. In pratica attorno al corpo più grande, della dimensione di circa 2,7 chilometri, ruota un altro oggetto più piccolo, che potrebbe tuttavia fare parecchi danni se cadesse ipoteticamente sulla Terra.
Secondo le prime stime, infatti, l’asteroide compagno di QE2 misura circa 600 metri di diametro. I due asteroidi compagni sono oramai in rotta di allontanamento dalla Terra, avendo raggiunto il punto più vicino nella giornata di venerdì 31 maggio.
Tra tutti gli asteroidi che passano vicino alla Terra superiori ai 200 metri di diametro, circa il 16 per cento è formato da due o più oggetti. Le immagini radar indicano che il corpo principale, o primario, è di circa 2,7 km di diametro e ha un periodo di rotazione di meno di quattro ore.
I ricercatori hanno anche osservato alcune caratteristiche della superficie del corpo principale: le immagini radar del di QE2 suggeriscono infatti la presenza di enormi concavità sulla superficie.
Il massimo avvicinamento dell’asteroide si è verificato il 31 maggio alle ore 22 ora italiana, quando l’asteroide era a non meno di 5,8 milioni di chilometri dalla Terra, circa 15 volte la distanza tra la Terra e la Luna.
Questo è il passaggio più vicino che l’asteroide farà per almeno i prossimi due secoli. L’asteroide 1998 QE2 è stato scoperto il 19 agosto 1998 dal programma LINEAR del Massachusetts Institute of Technology.
La risoluzione di queste immagini è ancora abbastanza bassa, ma altri dati dovrebbero arrivare visto che su 1998 QE2 tra il 30 maggio e il 9 giugno gli astronomi hanno puntato due dei gioielli di punta della radioastronomia, il radar da 70 metri della NASA presso Goldstone, in California, e quello dell’Osservatorio di Arecibo a Porto Rico. I due telescopi hanno capacità di imaging complementari che permetteranno agli astronomi di apprendere quanto più possibile circa l’asteroide durante la sua breve visita vicino alla Terra.
Le misurazioni radar sono un’importante tecnica per studiare le dimensioni di un asteroide, la forma, lo stato di rotazione, caratteristiche superficiali e la rugosità, e per migliorare il calcolo delle orbite degli asteroidi. Le misure radar spesso consentono il calcolo dell’orbita degli asteroidi per molti decenni a venire. Ciò permette di prevedere il pericolo che qualcuno di questi oggetti potrebbe rappresentare per la Terra.
Gli americani sembrano aver sempre maggior interesse sugli oggetti che popolano lo spazio intorno alla Terra, tanto da aumentare il budget del programma NEO della Nasa (NEO sta per Near-Earth Object) da 6 a 20 milioni di dollari. La Nasa vuole anche cercare di catturare un asteroide e metterlo in orbita attorno alla Luna, per poi inviare una missione umana a studiarlo da vicino.
Anche diverse compagnie private sembrano interessante a sfruttare gli asteroidi in termini economici. Tutt’altro spaventate dalla difficoltà tecnica dell’impresa, esse vorrebbero utilizzare acqua e metalli presenti sulle rocce spaziali direttamente nello spazio, per evitare di dover portare materiale da costruzione per future missioni spaziali dalla Terra.
Ma ad iniziare sarà – sembra – la Nasa, che nel 2016 lancerà una sonda robotica su uno dei più pericolosi Near-Earth Objects noti. La missione OSIRIS-Rex cercherà di raggiungere l’ asteroide Bennu e farà, secondo l’agenzia americana, da apripista per futuri veicoli spaziali progettati per effettuare ricognizioni su eventuali oggetti minacciosi.
“Oltre a monitorare potenziali minacce, lo studio di asteroidi e comete consente una preziosa occasione per conoscere meglio le origini del nostro sistema solare, la fonte di acqua sulla Terra, e anche l’origine di molecole organiche che portano allo sviluppo della vita”, tiene a precisare la NASA.
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