Nel Catalogo Nazionale delle meteoriti Italiane non risulta alcun reperto ufficialmente recuperato in Campania. Questo non significa che non ne siano mai cadute sul suolo partenopeo e nemmeno che non siano mai state recuperate meteoriti in Campania ma ...
Secondo quanto riportato dal trafiletto di stampa, nella notte di Natale del dicembre 1999, durante una violenta alluvione, a San Martino V.C., un pesante masso spaziale, dopo avere attraversato per milioni di chilometri gli spazi interstellari, sarebbe caduto sul Monte Mafariello.
In quella notte tempestosa nessuno dei cittadini però si accorse del fatto riportato dal quotidiano. Il paesino, il quella stessa notte, purtroppo subì un evento franoso il quale provocò anche una vittima.
Il mattino successivo, nel giorno di Santo Stefano, un contadino del luogo, proprio a ridosso del punto da dove era iniziata la frana, vide, infossato in un cratere, lo strano masso di colore marrone scuro con striature grigie. Sospettando che si trattasse di un ordigno esplosivo affiorato dopo il diluvio della notte precedente, allarmò i Carabinieri della locale caserma sita alle pendici del monte. L’uomo notò anche tracce di bruciature sugli alberi in almeno cinque punti probabilmente dovute al contatto con il bolide rovente.
Alcuni militari dell’ Arma giunti sul posto del ritrovamento, adoperando le prime cautele del caso utilizzando guanti ed altre protezioni provvidero prontamente ad isolare la zona circostante e a contattare un geologo del vicino comune di Cervinara. L'esperto confermò la natura non terrestre del reperto consigliando le analisi petrografiche per classificarne la tipologia. Non furono notati altri crateri in zona e questo conferì ancora più unicità al reperto.
Fu una vera sorpresa quando il 1 ottobre 2006, circa 6 anni dopo l’ accaduto, mi recai nella locale caserma dei Carabinieri ed ebbi conferma della veridicità della notizia. Il maresciallo con cui ebbi il colloquio mi confermò che il meteorite era stato custodito in una scatola metallica chiusa ermeticamente all'interno della caserma e lui stesso era convinto che fosse ancora lì.Purtroppo dopo una veloce perlustrazione degli scaffali fu' costretto a dirmi che non riusciva più a trovare il reperto e che non si spiegava come potesse essere svanito nel nulla. Dopo circa un’ora rientrò in caserma una pattuglia di due militari che erano presenti all’epoca del fatto. Essi ricordarono perfettamente che fino all' epoca dei lavori di ristrutturazione della caserma eseguiti a metà del 2004 il meteorite era in una scatola metallica posta all' esterno sotto al sottoscala della caserma. Incuriositi dall' importanza che davo all'evento non riuscirono a spiegarsi come fosse potuto scomparire il meteorite e ci recammo insieme a fare un giro all'esterno dell'edificio alla ricerca di un possibile indizio o posto dove fosse potuto finire. Non trovammo nulla. Al termine con dispiacere il maresciallo mi congedò con la promessa di informarmi appena ci fossero stati nuovi sviluppi. Concordammo un secondo appuntamento nel quale avrei potuto visionare il rapporto redatto all’epoca dell'accaduto ed avere il maggior numero di informazioni possibili comprese eventuali foto fatte al momento del recupero e le analisi petrografiche di laboratorio.
Dopo circa due settimane, attrezzato di macchina fotografica, tornai in caserma con la speranza di ottenere il maggior numero di informazioni possibili. Purtroppo l’unica cosa ritrovata fu il rapporto ufficiale sull'accaduto che non mi fu consentito di riprodurre per evidenti ragioni di riservatezza per cui presi al volo pochi appunti dal brevissimo rapporto dattiloscritto che sostanzialmente erano i seguenti:
- recupero meteorite in località Tuoppo Supino in data 26.12.1999 sopra frana in corso
con successivo svangamento della zona per pericolo pubblico;
- contattato geologo di Cervinara (AV);
- affidato meteorite a laboratorio analisi di Napoli (non meglio specificato);
- risultati: "pietra siderolite con contenuto di ferro, nickel e silicati, assenza di radiazioni"
- conservata in scatola metallica con chiusura ermetica.
Nei mesi successivi cercai invano, di ottenere altro materiale ma tornai a casa con un nulla di fatto. Sarebbero state utilissime almeno le foto e le analisi petrografiche fatte presso l'anonimo laboratorio di Napoli per poter classificare il meteorite.
Anche su queste informazioni non fu' possibile ottenere alcuna documentazione.
Riuscii a rintracciare telefonicamente il geologo A.T. di Cervinara il quale mi confermo' tutta la vicenda e mi disse che era stato lui a consigliare il comando dei CC di far analizzare il reperto ad un laboratorio di analisi petrografiche. Purtroppo neanche lui aveva conservato foto o altro materiale relativo all' accaduto.
Sarebbero state utilissime almeno le foto e le analisi petrografiche fatte presso il, non meglio specificato, laboratorio di Napoli per poter tentare una classificazione del meteorite ma anche di queste ultime non è stato possibile ottenere alcuna documentazione.
Per diversi anni il prezioso masso di circa 6 kg era stato custodito nella locale caserma dei Carabinieri e nessun esperto è mai riuscito ad analizzarlo.
Per motivi ancora sconosciuti, purtroppo, si sono perse le tracce e questo rappresenta una grave perdita dal punto di vista scientifico: l’ oggetto extraterrestre, oltre a contenere una miriade di informazioni sul nostro sistema solare che ha trasportato gratuitamente sul suolo campano, avrebbe rappresentato anche un altro importante primato : il primo e unico meteorite caduto in Campania.
Nel 1819, nn altro sasso caduto nei pressi di Massa Lubrense (Sorrento), stava per rubare questo primato ma gli esperti hanno poi confermato la sua natura terrestre lasciando libero il primo posto al successivo impatto dallo spazio. Leggasi per approfondimento su questo caso la recensione di un libro recentemente pubblicato : http://www.positanonews.it/articoli/82254/nino_cuomo_presenta_il_libro_del_conte_michele_milano_un_evento_dellrsquoarcheoclub_a_gocce_di_capri.html
Nell' agosto del 2007, su un locale quotidiano del Casertano, fu pubblicato un articolo
(rif. http://www.calvirisortanews.it/news/articolo.asp?idnews=897 ) che parlava di un possibile meteorite recuperato nel centro storico di Calvi Risorta. La notizia ebbe una vasta eco e me ne interessai personalmente contattando il testimone. Purtroppo le analisi della roccia recuperata evidenziarono la sua natura terrestre di tipo vulcanico.
Ora che se ne sono perse le traccie resta il rammarico di aver anche perso l'occasione di classificare ufficialmente il primo oggetto di natura extraterrestre caduto nel territorio campano.
La speranza oggi è che lo spazio infinito ci possa regalare una nuova scoperta tutta partenopea per farci riscattare della sorte toccata al meteorite svanito nel nulla.
Giovanni Ascione
Redazione Sky Sentinel
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