Fonte : National Geografic
Questo fine settimana la pioggia meteorica delle Orionidi raggiungerà il suo picco: dozzine di stelle cadenti saranno visibili a occhio nudo da quasi tutte le parti del mondo.
Una Orionide fotografata su Roanoke, in Virginia, il 23 ottobre 2011. Fotografia di Mike Kline, My Shot
Lo sciame meteorico delle orionidi, visibile dal 16 al 23 ottobre, raggiungerà il suo picco tra la notte di sabato 20 e domenica 21.
Questa pioggia meteorica autunnale è generata dai detriti della cometa di Halley, una delle più note e brillanti comete conosciute, che si avvicina nei pressi della Terra ogni 75-76 anni - l'ultima volta è stato nel 1986, la prossima sarà nel 2061 - e genera gas e polveri che, quando entrano in contatto con l'atmosfera terrestre, bruciano creando delle scie luminose: quelle che noi chiamiamo stelle cadenti. Questo fenomeno prende il nome di orionidi perché in base alla posizione in cielo sembra avere origine dalla stella più luminosa della costellazione di Orione, Betelgeuse,
Nel fine settimana "ci aspettiamo di osservare circa 25 meteore all'ora durante il picco", ha detto Bill Cooke, responsabile del Meteoroid Environment Office della Nasa. "Le condizioni saranno ideali, la Luna non disturberà lo spettacolo", continua. Infatti, essendo quasi al primo quarto (lo diventerà completamente il 22 ottobre) non impedirà la visione del fenomeno con la sua luce riflessa.
"Lo sciame delle orionidi non è il più luminoso, ma è uno dei più belli dell'anno", continua Cooke. A fare da sfondo allo spettacolo, ci saranno le costellazioni del Toro, dei Gemelli e di Orione, oltre a Venere e Giove che con Sirio formeranno un triangolo luminoso a est, che sarà attraversato dai frammenti incandescenti della coda della cometa di Halley.
Le stelle cadenti saranno osservabili anche a occhio nudo: nuvole permettendo, basterà alzare gli occhi al cielo intorno alla mezzanotte fra sabato e domenica e guardare in direzione di Orione che, trovandosi in prossimità dell'emisfero celeste, è visibile da quasi tutte le parti della Terra. "Preparatevi alla velocità delle orionidi, che attraversano l'atmosfera a circa 66 chilometri al secondo", si raccomanda Cooke. "Solo le leonidi di novembre cadono a una velocità maggiore".
Viviana Monastero
Questa pioggia meteorica autunnale è generata dai detriti della cometa di Halley, una delle più note e brillanti comete conosciute, che si avvicina nei pressi della Terra ogni 75-76 anni - l'ultima volta è stato nel 1986, la prossima sarà nel 2061 - e genera gas e polveri che, quando entrano in contatto con l'atmosfera terrestre, bruciano creando delle scie luminose: quelle che noi chiamiamo stelle cadenti. Questo fenomeno prende il nome di orionidi perché in base alla posizione in cielo sembra avere origine dalla stella più luminosa della costellazione di Orione, Betelgeuse,
Nel fine settimana "ci aspettiamo di osservare circa 25 meteore all'ora durante il picco", ha detto Bill Cooke, responsabile del Meteoroid Environment Office della Nasa. "Le condizioni saranno ideali, la Luna non disturberà lo spettacolo", continua. Infatti, essendo quasi al primo quarto (lo diventerà completamente il 22 ottobre) non impedirà la visione del fenomeno con la sua luce riflessa.
"Lo sciame delle orionidi non è il più luminoso, ma è uno dei più belli dell'anno", continua Cooke. A fare da sfondo allo spettacolo, ci saranno le costellazioni del Toro, dei Gemelli e di Orione, oltre a Venere e Giove che con Sirio formeranno un triangolo luminoso a est, che sarà attraversato dai frammenti incandescenti della coda della cometa di Halley.
Le stelle cadenti saranno osservabili anche a occhio nudo: nuvole permettendo, basterà alzare gli occhi al cielo intorno alla mezzanotte fra sabato e domenica e guardare in direzione di Orione che, trovandosi in prossimità dell'emisfero celeste, è visibile da quasi tutte le parti della Terra. "Preparatevi alla velocità delle orionidi, che attraversano l'atmosfera a circa 66 chilometri al secondo", si raccomanda Cooke. "Solo le leonidi di novembre cadono a una velocità maggiore".
Viviana Monastero
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